Recensione "Maledetta Cenerentola" di Tiziana Irosa
Libro: Maledetta Cenerentola
Autore: Tiziana Irosa
Editore: Indipendently published
Copertina flessibile: 325 pagine
Stampa: 03/09/2020
Dove acquistarlo:
Qualche settimana fa, mentre stavo tentando,
lo giuro, di concentrarmi sulla stesura della mia mirabile dissertazione, impelagandomi
tra il concetto di ὕβϱις, quello di humilitas e quello di Mετεμόρφωθη, i miei occhi, per puro
caso sia messo agli atti, sono finiti in direzione dell’amabile kindle che, tra
i libri “Raccomandati per te” , ha creduto opportuno, a ragione mi duole
ammettere, inserire un ebook con la copertina blu e gialla, una Cenerentola
post moderna con le gambe scoperte ed uno pseudo principe con la cravatta allentata
e i capelli scompigliati che tenta, in qualche modo, di intervenire per evitare
che il suo cane si avventi sulla ragazza e le imbratti il vestito appena
confezionato dalla Fata Madrina che, a quanto pare, ha faticato non poco a persuadere
i topi a rubare l’ago del fuso con cui goffamente si era punta Aurora, in
quanto rovinosamente necessario al fine di ottenere un’impeccabile cucitura
dell’abito.
Mi scuso con la mia relatrice che,
ahimè, si è cacciata, non per sua scelta mi pare superfluo ammetterlo, in una
situazione difficilmente gestibile, ma non sono proprio riuscita a resistere
agli occhioni del cagnolino in copertina, né alla bionda Cenerentola, né
tantomeno alla sedia a forma di zucca su cui è adagiata, quindi ringraziamo
l’autrice, Tiziana Irosa per aver dato vita al romanzo di oggi, Maledetta Cenerentola. Prima di passare
alla recensione vera a propria sento l’irrecuperabile necessità di propinarvi
avvertenze varie ed eventuali. A questo proposito ringrazio la scrittrice che
mi ha evitato un gran daffare e riporto il prologo del romanzo che ho trovato
particolarmente adatto alle mie esigenze!
Molto spesso mi chiedono il perché io scriva storie poco “serie” in cui
l’amore è il protagonista. E qui mi vengono mille dubbi, cerco di analizzarmi
per capire se si tratta di una reazione a una mancanza dell’infanzia o tutto il
contrario. Poi c’è la risposta giusta: viviamo in un mondo dove per esprimere
le nostre emozioni ci affidiamo a un pollice in su o una faccina, un mondo che
si sta dimenticando cosa significa parlarsi faccia a faccia, che si affida
sempre più a una chat e si dimentica dell’amore. Se considerate i “romance”
storie di serie B, guardate il vostro partner. Pensate che il vostro amore sia
di serie B? Attenti a cosa rispondete, potrebbe arrivarvi una ciabatta in
faccia. Sarò una romantica sentimentale, ma tutti noi, più o meno, siamo nati
da un atto di amore. L’incontro tra due persone che si amano e con passione si
fondono insieme creando una piccola creatura che sconvolgerà l’esistenza con i
propri pianti, i lego lasciati per casa e i vaffanculo durante l’adolescenza
(questa, però, è un’altra storia). Per quanto riguarda l’ironia, signori miei,
viviamo una vita che sembra un vortice risucchiatutto e se non la si prende a
ridere, è davvero pesante, molto pesante. Quindi, sedetevi sul divano,
sprimacciate i cuscini e metterli dietro le spalle, sollevate le gambe e
preparatevi a una buona dose di zuccheri conditi da un pizzico di ironia. Buona
Lettura.
Queste le parole della nostra autrice
e non posso che concordare, soprattutto per quanto concerne la pesantezza della
vita che, nel mio caso, si può paragonare ad un profumo che presenta note di
zucchero filato, tristezza e una punta di debito studentesco. Ma nessuno è
perfetto, certamente io mi avvicino alla perfezione, almeno secondo le
dichiarazioni di mia nonna, ma temo, ahimè, che sia leggermente di parte! Considerato
il difficile periodo storico in cui ci troviamo a causa di questo virus che fa
fatica a retrocedere, credo sia opportuno redigere ulteriori avvertenze riguardo
le regole da seguire per evitarne la diffusione:
-Tenersi aggiornati sulla diffusione
della pandemia da fonti ufficiali;
-Lavarsi spesso le mani. Si
raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre,
supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche
per il lavaggio delle mani;
-Evitare il contatto ravvicinato con
persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
-Evitare abbracci e strette di mano;
-Mantenere, nei contatti sociali, una
distanza interpersonale di almeno un metro;
-Praticare l'igiene respiratoria
(starnutire e/o tossire in un fazzoletto o nella piega del gomito evitando il
contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
-Evitare l’uso promiscuo di bottiglie
e bicchieri;
-Non toccarsi occhi, naso e bocca con
le mani;
-Coprirsi bocca e naso se si
starnutisce o tossisce;
-Pulire le superfici con
disinfettanti a base di cloro o alcol /cellulare e accessori inclusi;
Ovviamente qui trovate il link del
Ministero della Salute sul quale sono riportate tutte le regole da seguire. So
che, di sicuro, le conoscete, ma un ripasso non fa mai male, anzi è positivo, o
negativo, dipende dai punti di vista!
Passiamo al romanzo, l’autrice è
Tiziana Irosa, tra i suoi libri ricordiamo Volevo
una Quarantadue: Storia di una lotta contro natura, Un giorno che non sa né di
me, né di te.
Potete trovarla qui.
Come sempre vi lascio la sinossi
copiata e maldestramente incollata qui:
Victoria è una ragazza single che ha
imparato presto dalla vita che Cenerentola, e le sue amiche, sono un polpettone
rifilato alle bambine illudendole che le fiabe possono avverarsi, ma da grandi,
le donne si scontrano con la triste realtà: ad attenderle ci sono solo cuori
spezzati e porte in faccia. Per questo motivo, ogni estate, va in vacanza con
la sua famiglia per rilassarsi in posti esotici. Proprio di ritorno da uno di
questi viaggi, Victoria trova in ufficio una novità: il terribile capo supremo,
Christopher Carter, arriverà dalla sede centrale di Londra, e alla povera
ragazza, viene affidato il compito di affiancarlo per il periodo della sua
presenza nella sede milanese. Nessuno vuole averci a che fare. È stata firmata
la sua condanna a morte.
Quando lo vede uscire dall'ascensore Victoria ha la prima sorpresa: il tiranno
è un bell'uomo di nemmeno quarant'anni, ma la sua bellezza viene offuscata
dall'acidità delle sue parole, dagli sguardi di fuoco che le rivolge e dalla
totale incapacità di prendere la vita con leggerezza che li farà scontrare in
continuazione, per non parlare del fatto che Victoria si ritrova sempre nei
guai. Insieme a Paco, un vecchio Bovaro del Bernese, Victoria e Chris si
troveranno in mezzo a scartoffie, baci rubati e dimenticati, mutande
sgranocchiate e tanta, tanta passione e ironia.
Lei è Victoria Morelli, 31 anni
“colori nordici, presi da mia madre” e “forme mediterranee”, probabile “errore
genetico”. Laureata in Marketing e Comunicazione, lavora come Junior Marketing
Manager per una multinazionale che si occupa di gestione di browser, la Bantor. Parla in maniera fluente tre
lingue: italiano, inglese e gaelico. Secondo voi se parlo in maniera decente
l’italiano, riesco a capire lo spagnolo, ma solo se il mio interlocutore ha
l’accento di Cristina, la mia amica catalana e magari anche la sua voce e
guardo le serie tv in lingua originale si può dire che sono quasi poliglotta?
La nostra protagonista ha le idee
chiare riguardo l’uomo che vorrebbe accanto: “vorrei un uomo che sia sempre
presente nella mia vita, ma che non ostacoli le mie scelte, un uomo che mi
svegli la mattina dicendomi che mi ha preparato la colazione, un uomo con cui
guardare la tv e commentare le scemenze che vediamo, ma soprattutto che mi
faccia ridere e abbia il senso dell’umorismo, che non si lamenti per le ore che
sto chiusa in bagno e a fare shopping, in poche parole che mi ami per come
sono”. Come potete notare non ha molte pretese!!!
Victoria ci viene presentata di
ritorno da una vacanza con la famiglia alle Antille, vacanza durata ben due
settimane. Bene! La mia vacanza più lunga è stata tra la marea di sassi, fango,
erbacce e insetti che giacciono sulle sponde del fiume vicino casa di mia nonna
Maria. Si badi bene che non sto parlando di un corso d’acqua dolce limpido in
cui i raggi del sole si riflettono danzando tra le piccole onde azzurre dando
vita a minuscoli cristalli armoniosamente adagiati sulla superficie, ma di una
pozzanghera scura che sembra tracimata dal Ciclope dopo una cena a base di
tartufi, un rigagnolo d’acqua rigurgitante trote e pesci gatto che pare abbiano
un’avversione per il genere umano.
Ma basta sproloquiare delle mie
vacanze, torniamo alla nostra Victoria che discende da una facoltosa famiglia
di giudici e avvocati, ma sia chiaro “io e tuo padre siamo ricchi, tu e i tuoi
fratelli siete nullatenenti”. Molto bene, mia madre invece ha detto “che sia
chiaro, siamo tutti poveri” e non contenta ha interpellato mio zio che ha
chiesto a me e mia sorella se avessimo avuto dieci euro perché avrebbe dovuto
regalarci dei soldi, ma aveva solo venti euro e non due cinque, per cui “io vi
regalo la venti euro, ma voi avete il resto di dieci?” Bah!
Dopo questa perla di saggezza
passiamo al protagonista, Christopher Carter, ma potete chiamarlo “Mister palo
della luce” o, meglio ancora “Winner”, “Winny” per gli amici. Un uomo i cui
“sguardi inceneritori erano famosi” e aveva la “mania di averla sempre vinta su
tutti”, “occhi come smeraldi”, capelli corvini che “luccicavano sotto le luci
artificiali”, ma leggermente tiranno, arrogante e odioso, “aveva preteso che
rileggessi tutte le relazioni degli uffici di Milano e le catalogassi in ordine
di argomento e data”, “il suo sadismo trovava soddisfazione a vedermi scattare
come un grillo nella sua direzione”. Effettivamente Victoria non ha tutti i
torti, Christopher si mostra chiaramente divertito quando lei è costretta a
trottolare in giro cercando di soddisfare i suoi ordini.
Se non lo avessi esplicitato in
maniera cristallina, i due lavorano insieme, o forse è più opportuno dire che
lui è il capo e lei la dipendente, ragion per cui lui dispone, lei esegue.
I due sono costretti a fare un viaggio
di lavoro a Rotterdam. Ah, l’unico viaggio di lavoro che ho fatto io è stato
nel sottoscala dell’ufficio a cercare, tra i faldoni impolverati, un progetto
risalente al 1986, anno in cui peraltro non ero ancora stata nemmeno concepita!
Ma basta farneticare delle mie disgrazie, continuiamo con la nostra storia.
Abbiamo detto che i due si trovano in viaggio nella città olandese e davvero
potrebbe accadere qualcosa di romantico….ovviamente se lei non avesse ingerito
una cospicua quantità di “patatine rancide”, alias funghi allucinogeni. Ma come
si fa a non distinguere le patatine dagli stupefacenti!? La amo!
Ovviamente io mi fermo qui altrimenti
nessuno leggerà il romanzo, ma posso accennare qualcosa relativamente ai
personaggi secondari:
in pole position troviamo Silvia,
direttore della sede di Milano in cui lavora Victoria. Silvia è “la classica
quarantenne dedita allo sport, magra come uno stecco” ed ovviamente
accompagnata regolarmente dal suo…furetto malefico, Nanù;
al secondo posto troviamo Arturo,
lui, ve lo anticipo, non ci piace affatto!
Al terzo posto, a pari merito, ci
piazzo Viviana e Alberto, amici e colleghi di Victoria e una serie di
personaggi dagli arguti nomignoli, come “Tuty”, ossia “Tutankhamon”, “Brodo
Vegetale”, “l’Onnipotente”. Ma basta così, non voglio demolire la speranza di
royalty dell’autrice né ho intenzione di danneggiare la lettura del romanzo.
Passiamo ad una breve, lo giuro,
analisi dei personaggi che ho trovato frizzanti, arguti e affascinanti. I
protagonisti appaiono molto convincenti, rispecchiano la realtà, ma sono dotati
di quel pizzico di follia che persuade il lettore a rimanere incollato alla
storia che risulta divertente, a tratti esilarante, ma molto concreta con una
leggera nota di idrato di carbonio e di endorfine grazie ai dialoghi che
alternano momenti intellettuali, informali umoristici, chiarificatori, insomma
un mix di situazioni perfettamente bilanciate grazie alla competenza
dell’autrice.
CONSIGLI SPARSI
Eccoci giunti al momento che
preferisco, quello dei consigli sulle bevande da accompagnare alla lettura del
romanzo. La scelta oggi è ricaduta su una tisana al melograno, ottimo per
stimolare la diuresi e ridurre la ritenzione idrica, efficace per contrastare
gli accumuli di liquidi e la cellulite, inoltre, essendo ricchissima di
Vitamina C, rafforza il sistema immunitario e previene raffreddori e mal di
gola. Per gustare un’ottima tisana al melograno abbiamo bisogno di due cucchiai
di chicchi di melograno essiccato per ogni tazza che vanno lasciati in
infusione per dieci minuti nell’acqua bollente a fuoco spento. Prima di
consumarlo vi consiglio di filtrare l’infuso, aggiungete un po’ di miele,
magari un paio di biscotti (io li cospargo di nutella in genere, ma potete
evitare!) e la tisana è pronta da gustare mentre leggete questo divertente
romanzo accoccolate sotto un plaid sul divano.
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