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Recensione "Baci, Bisticci e Funghi Rosa" di Anne Went e Mari Thorn


 Libro: Baci, Bisticci e Funghi Rosa

Autore: Anne Went e Mari Thorn

Editore: DriEditore

Lunghezza stampa: 326 pagine

Stampa: 30/09/2020

Dove acquistarlo: 

Amazon



AVVERTENZE!!! Se provate l’intenso desiderio di essere trascinati nell’atmosfera surreale di un romanzo in cui la protagonista dalla proverbiale compostezza, dalle improbabili acconciature alla Signorina Rottermeier e dall’interessante nasino alla francese, se ne sta rinchiusa all’interno di un’improbabile campana di vetro e, per una botta di fortuna, viene notata dall’attore di turno, bello per carità, con quella quantità industriale di muscoli che guizzano al solo devolvere al mondo una dose infinitesimale di anidride carbonica, ma anche, ahimè, fastidiosamente poco brillante e dalle capacità attoriali da verificare, la cui ultima discutibile esecuzione pare sia stata paragonata a quella di un artista di strada e neppure il più bravo sulla piazza. Dicevo la signorina si innamora, l’attore si innamora e la soggioga in un alquanto contestabile esercizio di improvvisazione alla Christian Grey, beh, in questo caso NON LEGGETE QUESTO LIBRO!!!

Questo libro NON FA ASSOLUTAMENTE AL CASO VOSTRO, se sentite l’improbabile esigenza di farvi trascinare da una pseudo favola piena zeppa di principi dalla contestabile intelligenza; principesse, certamente dai lunghi, scintillanti capelli color del grano e dalla pelle perfettamente idratata dall’incessante uso di creme senza un briciolo di petrolati e paraffini, ma ahimè assolutamente prive di tenacia; topi canterini che assurgono all’ arduo compito di sarti barra parrucchieri barra estetisti e fate madrine sprovvedute che non tengono conto delle palesi difficoltà che si incontrano nel camminare su un tacco dodici di cristallo e tentare di restare assolutamente composte sul sedile di una carrozza di zucca, in aggiunta cercando di respingere l’acquolina secretata  dopo ben quindici giorni di totale privazione di carboidrati e saccarosio, per poter entrare nel vestito di tulle di due taglie più piccole.

Ma se avete voglia di farvi trasportare da una storia pungente, stimolante e arguta in cui un lui tutto d’un pezzo e una lei articolata in tanti pezzetti dai colori sgargianti si incontrano, si scontrano, si cercano e si schivano, beh QUESTO E’ IL LIBRO CHE FA AL CASO VOSTRO!

QUESTO LIBRO FA PER VOI anche se soffrite di disfunzione da pensieri da letto del tipo “ma i granchi respirano aria o acqua?”, oppure “se provo a fallire in qualcosa e ci riesco, ho fallito oppure ho avuto successo?”. Sia chiaro che vale anche per quelli che ne soffrono quando si trovano sotto la doccia, non sono eccessivamente meticolosa!

DOVETE LEGGERE ASSOLUTAMENTE QUESTO LIBRO se soffrite di ansia da wi-fi malfunzionante quando siete in bagno, quindi niente social, niente Google e vi ritrovate a leggere una rivista del 1995 che vi elenca le specifiche tecniche della Fiat Bravo da 95 cavalli che Royal Ascot scansati proprio!

Infine LEGGETE QUESTO LIBRO se soffrite di sindrome da Smilla e non riuscite a trovare nemmeno la strada per il bagno di casa, figurarsi l’ultima pagina letta del romanzo abbandonato da un mese sul comodino senza segnalibro! Questo è un disturbo affascinante di cui soffro, da anni, anche io, quindi seguitemi: emigriamo verso una nuova storia, possibilmente “Baci, bisticci e funghi rosa” di Anne Went e Mari Thorn, stendiamoci sul divano con una bella coperta di pile che ci avvolge e ci coccola meglio di un uomo, riempiamo un bicchiere di vino, mi raccomando che non sia colmo fino all’orlo perché fa cafone, va bene anche il brandy o un amaro, non sottilizziamo e andiamo dove ci porta il liquore!

Bene. Dopo aver elargito con diligente impegno gli avvertimenti per questo libro, ritengo opportuno passare alla storia nata dalla mente, a mio modesto parere, geniale di due originali autrici, Anne Went e Mari Thorn che hanno all’attivo molti libri tra cui ricordo “Chasing Clementine”, “Loving Donovan”, “Una notte arrivi tu”, “Tutto questo o nulla”.

 

Potete trovarle qui:  Thorn & Went - Parole a ruota libera

Come di consueto ecco a voi il copia e incolla della sinossi:

È vero che gli opposti si attraggono?
Forse.
Di certo bisticciano un bel po'.

Un seducente pilota militare. Un'adorabile hippie imbranata.
L'unica cosa in grado di metterli d'accordo?
L'amore.

Perché forse James e Corinne non sono così incompatibili, solo inaspettati.
Ma l'amore vero non arriva sempre così, senza chiedere il permesso?

 

Lui è James Themistocles Parker, detto anche Captain America. Non chiamatelo Themistocles per nessun motivo, anzi meglio se fingete di non essere a conoscenza di questo nome!

Nome di battaglia Mad. È un pilota di caccia. Uh, uh! Io da bambina volevo entrare nell’Aeronautica ma a sedici anni ho scoperto che sei costretta ad addestrarti anche se hai ciclo, oltretutto sono più cieca di una talpa e in più non sono mai stata certa della reale possibilità di superare i test psicologici, per cui ciao ciao Aeronautica!

Il nostro protagonista non è bellissimo, almeno “per i canoni da ‘sbavo mediatico’….fisico massiccio e allenato”, per essere più precisi “ha un fisico che potrebbe superare la candidatura ai Patrimoni dell’umanità per l’Unesco”, ma ha anche un dente leggermente storto, “i capelli corti e sparati un po' ovunque, sono rasati fino all’esagerazione sulle tempie e la cosa non nasconde un paio di cicatrici…..e poi gli occhi. Un mix mutevole tra il grigio e il verde, così intensi che sembra vogliano perforarmi”.

Mad ama la vita “la succhio, la mordo, faccio in modo che non si dimentichi mai di me, che mi ami tanto da lasciarmi ancora a lungo su questa terra”. Personalmente ho amato questo personaggio: un militare, un duro, una specie di Rocky Balboa che, però, quando è in imbarazzo balbetta. Un po' come me, solo che a differenza sua, quando sono in imbarazzo, sento il mio cervello in completo blackout, le mie sinapsi sprofondano in un enorme buco nero e non riesco a ricordare neppure il mio nome. Mad ci viene presentato mentre cerca di abbordare due ragazze, non molto brillanti, ma estremamente carine, sia messo agli atti!

Lei è Corinne Carlston detta anche Fungo Rosa “ceramista, tappezziere, ecologista, produttrice di biodiversità, esperta di fitoterapia e terapie sensoriali. La adoro. Il suo modo di vestire è straordinario, secondo me: cappelli che sembrano funghi, berretti di lana che ricordano “chullo peruviani”, ma meno geometrici, sia chiaro. Anche io ho dei copricapi strani, alcuni hanno le orecchie da orso, altri da panda, paraorecchie con corna di alce, cose semplici insomma e soprattutto particolarmente adatti ai miei 32 anni, anche se il mio ragazzo è piuttosto in disaccordo! Pare che Corinne abbia “una specie di cortocircuito cerebro-fonetico e mi sono giocata i filtri della discrezione praticamente dalla nascita”. In pratica dice sempre la verità nuda e cruda, proprio come me, almeno stando a quello che dice mia sorella, ma, a differenza di Corinne, non ho idea di quando sia accaduto, probabilmente dopo quel tuffo nella piscina di mezzo metro quando avevo dieci anni, specifico che a quell’età ero già alta quasi un metro e settanta. Diciamo che quel salto è stata una scelta alquanto infelice! La nostra protagonista odia i militari perché “con i loro giocattoli d’acciaio fanno talmente tanto rumore che potrei gridare come un’ossessa e nessuno se ne accorgerebbe”. Inoltre ogni volta che passa un aereo deve “mettere in salvo le terrecotte che tengo sulla rastrelliera ad asciugare”, non a caso ci viene presentata mentre protesta contro i militari con il suo gruppo da “centro geriatrico sdraiato in mezzo alla pista nord”.

I due si incontrano durante un’irruzione delle “pazze sulla pista”. Le “pazze” sono Corinne e le sue amiche che combattono contro la base militare che, disgraziatamente, si erge nella cittadina di Merrycol”, un buco di villaggio perso nella campagna inglese”.

Il secondo incontro avviene nel pub della migliore amica di Corinne alla quale la nostra protagonista ha portato ottime leccornie, peccato che nei biscotti, preparati con cura lo si deve ammettere, a causa di un errore involontario, sia chiaro, al posto di cumino e zenzero ha messo la marijuana, quella che avrebbe dovuto portare alla signora Morgan per le sue cefalee. Per quelli che non sono informati riguardo le cure alternative sappiate che la “terapia della marijuana è approvata da molti protocolli medici”.

Il terzo incontro avviene quando Mad compra una casa da ristrutturare e Corinne si propone di aiutarlo. Converrete con me nel ritenere che la camera da letto con i muri rosa sarebbe perfetta per un militare!

Ora la situazione si avvia verso un rovinoso precipizio, o forse no!?

Vedo che vi ho lasciate con l’acquolina in bocca! Perfetto. Ora possiamo passare ai personaggi secondari:

Partiamo da Blyte e Ryan, colleghi di Mad. Il primo ha la specialità di rovinare tutto, non a caso è “quello insano” del gruppo, l’altro è più tranquillo “un biondino dall’aspetto angelico che stermina femmine solo abbozzando un sorrisetto”, effettivamente è “schifosamente bello”.

Troviamo poi Robyn e Brenda, migliori amiche di Corinne, simpaticissime (soprattutto Brenda) come dimostra la seguente scenetta:

Blyte ci supera tronfio come un galletto e affianca subito Brenda, o forse dovrei dire Madonna Ciccone prima maniera, con tanto di capelli cotonati e neo finto. Le passa un braccio sulle spalle che viene immediatamente tolto con aria schifata.

«Ciao zuccherino, mi stavi aspettando?»

«più o meno come le emorroidi a grappolo»

Io.La.Amo. So che sentite l’irrefrenabile urgenza di conoscere il motivo del suo aspetto alla Madonna Ciccone, ma non ve lo dico, inutile insistere, per saperlo dovrete leggere il romanzo!

Infine troviamo Lady. Non vi dico chi è, ma vi anticipo che è fondamentale per la storia. Lady, “a dispetto del nome, ha la grazia di uno scaricatore di porto”. Il mio tipo di grazia preferito.

Passiamo ai dialoghi, frizzanti, energici, colorati, spesso polemici e schietti. Vi riporto un estratto:

Corinne si gratta il naso. «Ecco, questo è un problema. Non ci avevo mai pensato».

La mia virilità si offende all’istante. «Perché? Non potrei essere uno con cui avere una relazione? Sono etero, e ti assicuro che ho tutte le dotazioni necessarie che funzionano anche piuttosto bene»

Corinne avvampa. È la prima volta che la vedo arrossire, lei che di solito ha una faccia come il bronzo. Però poi mi rendo conto che sta solo cercando di non ridere e mi sgonfio come un palloncino sputato via. «Oh. Buono a sapersi! E….bene quanto?».

«Corinne!»

Adoro!

Il romanzo è coinvolgente e spiritoso, mai banale e scritto con competenza, ma sinceramente non mi aspettavo nulla di meno dalle autrici dopo aver letto i libri precedenti! Anne Went e Mari Thorn sono il top. I personaggi sono creati con maestria e un pizzico di stravaganza che fa sempre bene, rappresentano le varie sfaccettature degli uomini, per questo risultano assolutamente realistici e particolarmente affascinanti.

Credo che questo sia tutto ciò che posso dire e anche qualcosa in più!

 

CONSIGLI SPARSI.

Eccoci giunti ai consigli sparsi. Per questo romanzo ho scelto il vin brulé, che adoro! Non è difficilissimo da preparare bastano un litro e mezzo di vino rosso, 3 stecche di cannella, 250 g di zucchero, 10 chiodi di garofano, 2 arance, 1 limone 1 mela e noce moscata. Dopo aver lavato e tagliato la scorza di arance e del limone, tagliate a fettine sottili anche la mela e mettete tutto in una pentola insieme al vino, allo zucchero, la cannella, i chiodi di garofano e un pizzico di noce moscata. Fate cuocere fin quando lo zucchero non si scioglie completamente, poi mescolate e filtrate con un colino. Questa ricetta è superba anche perché le proprietà degli ingredienti sono straordinarie: rafforzano il sistema immunitario, combattono raffreddore, congestione nasale, tosse e febbre; sono antibiotiche, antinfiammatorie e, pare anche, afrodisiache. Direi che il vin brulè è perfetto per la lettura di un bel romanzo, possibilmente "Baci, Bisticci e Funghi Rosa" nelle sere d’inverno!






 

 

 

 

 

 

 

 



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