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 Recensione "A Kiss for Love" di Marina Galatioto


Libro: A Kiss for Love

Autore: Marina Galatioto

Editore: Independently published

Lunghezza stampa: 403 pagine

Stampa: 14/04/2021

Dove acquistarlo

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Se sentite la devastante necessità di leggere una storia in cui la protagonista, bella, anzi no bellissima, con i lunghi capelli corvini, ricci al punto giusto, le labbra da trattamento lip flip appena sfornato sul mercato e il fisico alla Marilyn Monroe, con i fianchi naturalmente sinuosi e le ginocchia senza un accenno di valgismo, si innamora del figo di turno, proprio lui, quello dai capelli biondi e perfettamente ondulati, dagli addominali scolpiti dal pronipote di Michelangelo che si è ben guardato dall’aggiungere peli anche non superflui e dalla pelle ineccepibilmente setosa, decisamente poco appropriata per un ragazzo; per carità il fanciullo rasenta, senza ombra di dubbio, la perfezione fisica, ma, ahimè, sfiora anche una alquanto malcelata quisquilia, come debitamente dimostrato dal tatuaggio sull’avanbraccio con il suo nome inciso a caratteri cubitali in stile gotico e la sottostante data di nascita in numeri romani. Effettivamente, a conti fatti, in questo modo può evitare di trascinarsi dietro il pesante fardello che è la carta d’identità! Beh in questo caso, onde evitare di incappare in discutibili, nonché superflue diatribe relative all’efficacia dei diversi trattamenti di depilazione, NON LEGGETE QUESTO LIBRO!!!

Se provate la nostalgica esigenza di farvi trascinare da uno di quei ridicoli romanzetti d’appendice in cui la rispettabilissima dama dotata di un armadio ben nutrito di abiti di chiffon e stivaletti bianchi, ma sottratta, ahimè, ingiustamente all’élite a causa di uno sfortunato malinteso, ma sinceramente come poteva immaginare che Zeppola Fritta era l’equino meno abile dell’ippodromo. Dicevo la dama che si innamora perdutamente del duca più chiacchierato nelle sale da tè dalle nobildonne perché, per carità, per essere ricco è ricco, sulla questione non si discute affatto, ed è pure belloccio con quella cresta indomita colore del grano e gli occhi acquamarina anche se lievemente strabici, ma è anche affetto, in mezzo ad una sovrabbondanza di sindrome di Peter Pan, da una rara forma di sindrome di Christian Grey che non avrebbe conseguenze nefaste se, il summenzionato nobiluomo, avesse recepito l’effettivo significato delle Cinquanta sfumature, perchè va bene essere metodico e intransigente, vanno bene anche le manette di piume di pavone delle foreste indiane, ma è davvero necessario abbinare i calzari color testa di moro alle braghe color lavanda e alla giacca verde bosco? Le Cinquanta sfumature, effettivamente, ci sono, ma non sono necessariamente opportune. Se avete voglia di leggere un romanzo del genere questo libro NON FA ASSOLUTAMENTE AL CASO VOSTRO!!!

Ma se sentite l’esigenza di immergervi in una storia divertente e invitante in cui un lui dal sorriso beffardo e dalla risposta sempre pronta incontra una lei reticente al punto giusto, simpatica e tanto, tanto carina, beh QUESTO E’ IL LIBRO CHE FA AL CASO VOSTRO!!!

In realtà QUESTO E’ il LIBRO GIUSTO anche se soffrite di ansia da incompletezza e andate alla continua ricerca del principe azzurro, per carità, ci accontentiamo anche del principe celeste slavato, ma è di fondamentale rilevanza la presenza del cavallo bianco….ok, ok va bene anche un asino. Dicevo soffrite di ansia da incompletezza e cercate, investigate, stalkerate come se non ci fosse un domani, disperdendo energie, solo per scoprire che, di fatto, non si trattava di ansia patologica ma di fame, e non parlo di fame d’amore, di passione, di affetto, no, no si tratta proprio di fame. Effettivamente l’appagamento che può dare una carbonara difficilmente lo si può raggiungere grazie ad un uomo, a meno che non sappia cucinare, of course!

DOVETE ASSOLUTAMENTE LEGGERO QUESTO ROMANZO anche se soffrite di stress passivo-aggressivo da matrimonio che ”certo amore che voglio sposarti. Saremo bellissimi all’altare io, tu, le catene, i cavi di metallo e la camicia di forza che sarò obbligata ad indossare onde evitare di seguire le orme di Julia Roberts in Se scappi ti sposo!”

Ultimo, non certo per importanza, sia messo agli atti, SIETE PRATICAMENTE OBBLIGATI A LEGGERE QUESTO LIBRO se soffrite di una non troppo rara forma di ipersonnia e vi ritrovate all’improvviso in una posa, certamente meno delicata di quella della Bella Addormentata nel bosco, magari con quel leggerissimo filo di saliva che si accinge a scendere dall’angolo della bocca, i capelli che sembrano un pagliaio disegnato da un bambino di due anni e nemmeno l’ombra di un principe che passi per caso; non dico che deve baciarvi lui, ma di sicuro conoscerà altri principi che potrebbero facilmente adempiere al compito di risvegliarvi!

Bene, ora che le dovute accortezze sono state meticolosamente espletate, passiamo al romanzo nato direttamente dalla mente acuta dell’abilissima Marina Galatioto, che ama “scrivere più di ogni altra cosa al mondo, escludendo figli e fidanzato! Autrice di vari libri tra cui ricordiamo “Amore Proibito”, “Le disavventure di Alice. Assunzione a tempo determinato”, “Le disavventure di Alice. Mi manchi da morire”. Potete trovarla qui .

Come sempre vi lascio la sinossi del romanzo debitamente copiata e dolcemente incollata onde evitare alla sottoscritta stress inopportuni a causa delle royalty. Mettiamola così: io e i riassunti siamo agli antipodi, due opposti che non si attraggono, come, si può in effetti, notare dalla caterva infinita di informazioni che elargisco come faccio con la nutella sulle fette biscottate integrali, perché il pane fa ingrassare!

Sinossi:

Matty è una ragazza appena trentenne e lavora come wedding blogger. Fidanzata con il cugino della sua migliore amica, è però molto concentrata sul suo lavoro, nel quale ha riversato tutte le sue energie dopo una delusione amorosa.

Maurice sembra il ragazzo ideale con cui stare. È disponibile, gentile, la ama e non la farà mai soffrire. Ma ne è davvero innamorata? La sua vita in ogni caso sembra percorre un binario ben delineato.

Tutto però cambia quando risponde al telefono e ascolta la voce di un uomo che ha chiamato in redazione per avere informazioni su un paio di scarpe, per il matrimonio della figlia.

Matty rimane affascinata dalla voce dello sconosciuto, ma anche infastidita dal suo carattere, in ogni caso cerca di non pensarci, convinta di non sentirlo mai più.

Le cose però si complicano quando i due, proprio a causa delle nozze di Julia, figlia di Federico, si incontrano, e scontrano proprio per l'organizzazione del matrimonio.

Un bigliettino da visita, messaggi, telefonate, sono l'inizio di un rapporto davvero complicato tra una ragazza fidanzata, ma allegra e solare e un cinquantenne sposato e disilluso dalla vita.

Due caratteri agli antipodi, due personalità completamente differenti. Due modi di vedere la vita che non potrebbe essere più distanti tra loro.

Una ragazza innamorata, un uomo che non ha il coraggio di affrontare la realtà e di prendere una decisione.

Eppure c'è qualcosa che li unisce fin nel profondo e che farà prendere a entrambi decisioni che proprio non si aspettava.

 

Lei è Matty, 30 anni, alta “un metro e settanta, magra, poco seno, i capelli lunghi, dritti castani”. Lavora nella redazione del blog “Le nozze dei tuoi sogni” e adora il suo lavoro, i suoi colleghi, addirittura il suo capo. Beata lei! Per quanto mi riguarda credo che, se anche fossi io il capo di me stessa, mi odierei. E’ una questione di principio! Invece la nostra protagonista non lascerebbe mai il suo lavoro per occuparsi, ad esempio, di casa, figli e marito!!! Ah, io, invece, vorrei proprio farlo nonostante non abbia né casa, né figli, né marito, ma sono povera quindi mi tocca svegliarmi ogni mattina, indossare qualcosa che non mi faccia sembrare un pescatore di gamberi della Lousiana e andare a sedermi dietro una scrivania aspettando che qualcuno di buon cuore passi di lì e decida di firmare un assegno in bianco per me!

Ma torniamo a Matty, è carina e gentile nonché fidanzata con un ragazzo che, senza ombra di dubbio, è perfetto, con i suoi modi garbati e la sua disponibilità ma, mmm come devo dirlo, non fa sangue, né a lei, né tantomeno a me. Io sono abituata al mio fidanzato che mi chiama alle sei del mattino per dirmi che si trova in un autogrill sulla strada per il Salento con un suo amico e stanno aspettando che la polizia vada via perché hanno dimenticato la patente a casa. ENTRAMBI!!! Per la cronaca, non abitiamo affatto nei pressi del Salento! Ecco, questo fa sangue, nel senso che il sistema cardiovascolare altera le attività cerebrali e il sistema nervoso e, in casi estremi, magari se non sono lei sei di domenica mattina e non sei affetta da stanchezza cronica delirante, può trasformarti in una copia, piuttosto difettosa, di Malefica.

Ma basta parlare di me, per quanto mi piacerebbe sia chiaro, torniamo alla nostra protagonista che ci viene presentata a lavoro mentre risponde alla telefonata di uno sconosciuto che presenta, in effetti, “un timbro autorevole” che la inquieta non poco, anzi la irrita proprio.

 

Lui è il dottor Federico Parrish, “labbra carnose”, “fisico prestante”, “il suo profumo è inconfondibile: odora di pulito, di buono. Il suo dopobarba è una fragranza boisè, un misto tra l’odore del cuoio e il muschio”, i suoi occhi sembrano “due posse di cioccolato fuso”. Una sola parola: gnam!!!

“E’ arrogante e pieno di sé”, diretto come pochi, spesso inopportuno come un brufolo spuntato sulla punta del naso, proprio quando hanno riaperto i ristoranti dopo un lockdown eterno, la stessa sera in cui devi andare a cena con quel figo con cui hai chattato per sei mesi. Devo ammettere che Federico è un personaggio ambiguo: personalmente l’ho odiato, poi l’ho amato, poi l’ho odiato di nuovo, ad un certo punto avrei voluto schiaffeggiarlo, e non in senso positivo, non del tipo Cinquanta Sfumature per intenderci! Insomma accende una moltitudine di sentimenti non necessariamente positivi, ma che trasportano nella storia, un po' come quando mia nonna si infuriava con Ridge e tentava, in tutti i modi, devo essere sincera, di metterlo al corrente della relazione tra Brooke e il padre Eric.  

Lavora presso una rinomata società di sicurezza ed ha una figlia che deve sposarsi.

 

Il primo incontro tra i protagonisti avviene “un martedì come tanti altri”. I due si fissano “e come se ci stessimo soppesando l’un l’altro alla ricerca di qualcosa”. Il secondo incontro avviene in un bar in cui Matty e Federico prendono un caffè insieme. Durante il terzo incontro si ritrovano, non per un caso fortuito, sia messo agli atti, ad una cena, ma, in realtà, è dal quarto incontro che la situazione tende a precipitare rovinosamente. E qui suppongo io debba fermarmi! Vorrei davvero raccontare cosa accade, ma proprio non me la sento di caricarmi del greve fardello che è la tassazione delle royalty per sfruttamento del diritto d’autore, anche perché, come ho accennato in precedenza, sono povera e mi duole ammettere che la situazione non è cambiata di una virgola da quando ho iniziato a scrivere.

Passiamo ai personaggi secondari:

in pole position troviamo Emy, migliore amica di Matty. Una ragazza “schietta, solare, altruista, disponibile”, “sa ascoltare e non parla a vanvera”;

al secondo posto troviamo Spencer, capo di Matty, una “persona splendida”. La protagonista lo adora, il fidanzato un po' meno, anche perché chiama la ragazza tesoro.

Al terzo posto ci piazzo Julia, la figlia di Federico, una ragazza in età da matrimonio, non c’è che dire, ma pericolosamente viziata.

Il quarto posto è occupato da Fabienne, della quale non dirò una parola di più perché dovete proprio scoprire chi sia da sole.

L’ultimo posto è occupato da Paul, il vicino figo di Matty. Anche io voglio un vicino figo, invece mi ritrovo a vivere accanto a mio zio che è tutto, davvero tutto, tranne che figo con i suoi pantaloni stracciati come se un gatto avesse tentato di ucciderlo, con le ciabatte arrabattate con il nastro isolante e un calzino a coprirgli la testa a mo’ di cappello, in inverno sia chiaro, in estate la situazione, se è possibile, peggiora, perché me lo ritrovo ad ora di pranzo in costume a mutandina verde militare, crema bianca messa a caso qua e là per il corpo e foglie di fico che fungono da occhialini sugli occhi. Non me lo chiedete, non lo so nemmeno io come faccio a mangiare dopo tale encomiabile visione!

Ma torniamo al nostro romanzo. Consigliatissimo, scritto molto bene. L’autrice riesce, con maestria, a trasportare il lettore nella storia che, in un primo momento, pare condurre i personaggi verso il fine da lei delineato, ma, andando avanti, risultano essere poi gli stessi personaggi a pilotare le proprie vite, spinti principalmente dai sentimenti, dall’amore, dalla passione, ma anche dalla gelosia, dall’odio, dall’intolleranza. E’ proprio grazie ai personaggi, delineati molto bene, che la storia fluisce, circola, si dispiega e scorre tra gioie, dolori, accettazioni, rivalse, crescita personale. Vi lascio con una delle frasi ad apertura dei capitoli che personalmente ho adorato “Scopri chi sei e non temere di esserlo”.   

 

CONSIGLI SPARSI

Lo ammetto, sono stata assai prolissa, chiedo venia, ma quando inizio a scrivere, difficilmente ricordo di smettere! E’ il momento tanto atteso, probabilmente solo da me, dei consigli riguardo la tisana da abbinare a questo romanzo. La bevanda scelta per voi è la tisana al basilico. Buonissima! Adoro il basilico, lo metto dappertutto anche perché ha moltissime proprietà benefiche, innanzitutto sgonfia la pancia e questo, per me, è di vitale importanza, soprattutto in questo periodo, altrimenti non supererò la prova costume, rafforza il sistema nervoso, allevia gli stati d’ansia e rafforza la muscolatura, ovviamente il basilico, senza un minimo di attività fisica non farà magicamente apparire gli addominali di Fergie, ma aiuta e, per quanto mi riguarda, tutto l’aiuto è ben accetto. Sono disperata!

Vediamo come si prepara: prendete 10 foglie di basilico, lavatele ed infondetele in un pentolino con acqua bollente. Io ho spremuto anche qualche goccia di limone perché attiva il metabolismo. Lasciate in infusione per quindici minuti circa e poi filtrate la tisana con un colino. Magari aggiungete un paio di biscotti, io ne ho mangiati tre, ok, ok quattro, forse cinque, ma l’ultimo era rotto, quindi non vale!!!

 

 


 

 






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