Recensione "La verità è che non sei distante abbastanza" di Chiara Parenti
Libro: "La verità è che non sei distante abbastanza"
Autore: Chiara Parenti
Editore: Self Publishing
Lunghezza stampa: 181 pagine
Stampa: 10/08/2020
Dove trovarlo:
AVVERTENZE!!! Se sentite l’indifferibile urgenza di leggere un romanzo sdolcinato, a tratti svenevole in cui la splendida principessa dai lunghi, luminosi capelli intrecciati, ornati di bianchi fiori dozzinali e, ahimè, dal cervello di un plantigrado, si innamora del primo principe che passa sotto il suo castello solo perché questo indossa una corona che è l’ultima moda nel Paese delle Meraviglie, corona che gli ricade perfettamente sulla fronte mettendo in evidenza l’ondulazione impeccabile dei capelli color sabbia e la mascella volitiva priva di qualsiasi accenno di barba, beh NON LEGGETE QUESTO LIBRO!!!
Se sentite l’impellente desiderio di crogiolarvi in una storia alla Harmony
in cui l’unico sultano dalla non discutibile bellezza e dagli addominali
d’acciaio forgiati direttamente nell’ambulatorio extra lusso, mi pare superfluo
precisarlo, del chirurgo plastico più famoso d’ Arabia, si innamora della bella
poveretta di turno: proprio lei, quella sul cui viso non spunta nemmeno un
rilievo puntiforme rossastro, altrimenti detto brufolo, durante il periodo
premestruale; quella che ha le gambe perennemente depilate per elargizione
divina; quella che riesce a tenere i capelli perfettamente lisci, luminosi e
lucenti solo con lo shampoo del discount, dicevo il sultano che, durante una
delle tante cene tra sultani, la vede camminare in slow motion sulla spiaggia, mentre
il vento le scompiglia i capelli, non troppo of course, ma quanto basta per
creare quell’effetto che fa sembrare fighi anche i cammelli, la rapisce e, con
il suo panfilo di 30 metri, non meno per carità, si accinge ad attraversare
l’oceano verso mete lontane, possibilmente covid free, perché la mascherina
rimarca un po' troppo il naso camuso, QUESTO LIBRO NON FA AL CASO VOSTRO!!!
Ma se avete voglia di leggere una storia divertente, a tratti
esilarante e molto molto attuale, i cui protagonisti sono costretti a vivere
insieme perché rispettosi del lockdown del presidente durante la prima fase del
Covid, beh QUESTO E’ IL LIBRO CHE FA PER VOI!!!
In realtà QUESTO LIBRO FA AL CASO VOSTRO anche se soffrite di
ansia da mascherina che, al mattino, puntualmente dimenticate di indossare e,
appena girate la chiave dell’auto, vi guardate un secondo nello specchietto
retrovisore, così, giusto per essere sicure che non abbiate sbavato il rossetto
mentre assaggiavate quel mezzo chilo di pane con la nutella, perché "la
colazione è fondamentale” ed eccola lì quella fastidiosa sensazione di aver
dimenticato qualcosa di importante, di fondamentale. Vi chiedete per quale
motivo riuscite a vedervi la bocca e a scorgere quello che è sopravvissuto del
rossetto Pacaya Scarlet. Ed ecco che ricordate cosa avete obliato: la
mascherina. Uno dei principali motivi di ritardo al mondo!
QUESTO LIBRO FA PER VOI anche se avete trascorso il lockdown
con la suocera che, proprio l’8 marzo doveva assolutamente vedere il figlio
prediletto. Il suo intento era, presumibilmente, restare da voi qualche giorno che
si è, però, sfortunatamente trasformato in qualche mese ed ora vi ritrovate a
vagare in una casa che non sembra più la vostra, in cerca di una candela salvia
e rosmarino per purificare l’ambiente. Infine QUESTO LIBRO FA PROPRIO AL CASO
VOSTRO se soffrite di disturbi ossessivo-compulsivi che certo puoi spostare
quel vaso dal centro della consolle dell’ingresso, tanto non appena ti distrai
un secondo, andrò a riposizionarlo nel posto che la mia mente crede gli sia
consono.
Visto che siamo in tema, prima di iniziare il mio sproloquio
vi ricordo i comportamenti da seguire per evitare di contrarre il Covid:
-lavare spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20
secondi, se, per qualsiasi motivo, non potete farlo utilizzate una quantità più
o meno oscena di gel disinfettante;
-evitare abbracci e contatti ravvicinati tranne che con gli
animali. Per fortuna! Come avrei potuto spiegare ai miei cani che la loro mamma
non poteva far loro le coccole!?;
-evitare luoghi affollati, anzi evitare di affollare i luoghi;
in alternativa verrà invocato il re del “Sacro Campano Impero”, De Luca, la cui
giurisdizione pare essere infinita, che arriverà cavalcando il suo cavallo
storno brandendo un bel lanciafiamme;
-non toccare occhi, naso e bocca con le mani. Il mio
consiglio è quello di usare una quantità indecente di fazzoletti;
-se si starnutisce, coprire bocca e naso, tanto l’estate è
finita e non ci sono più scuse, possiamo indossare le magliette a maniche
lunghe e starnutire nel gomito.
Lascio qui il link del Governo riguardo le norme da seguire.
E’ fondamentale farlo, mi raccomando!
Dopo aver elargito una quantità imbarazzante di consigli
utili, sia messo agli atti, possiamo occuparci del nostro romanzo scritto dalla
bella e capace Chiara Parenti, nata a Lucca, laureata in Filosofia. Ha
moltissimi libri all’attivo: Tutta colpa del mare (e anche un po' di un
mojito), L’importanza di chiamarsi Cristian Grei, La voce nascosta delle
pietre. Confesso che ho sbirciato il suo sito, tipo stalker, e trovo lei davvero,
davvero carina, ma soprattutto molto competente.
Potete trovarla qui: Chiara Parenti
Ovviamente, onde evitare problemi di oblazione smodata di
informazioni che peserebbero sulla mia coscienza che si ritroverebbe afflitta e
alcolizzata se l’autrice dovesse perdere royalty, ecco a voi la sinossi copiata
e incollata direttamente dall’ebook.
Sinossi: Marzo 2020. Elena Tonelli è furiosa. L’Italia è in
lockdown e lei è rimasta bloccata a Reggio Emilia in un appartamento che odia
insieme a Lorenzo, l’ex fidanzato fedifrago che l’ha tradita e dal quale
vorrebbe stare a molto più di un metro di distanza. Pasti separati, letti
separati, spesa separata. Le regole della prigionia sono chiare ma, anche così,
le battaglie sono all’ordine del giorno.
Ipocondriaca nel mezzo di una pandemia globale, Elena trascorre le giornate a
disinfettare qualsiasi tipo di superficie, dalle 3564 fughe dei pavimenti di
casa alle zampe del cane. Lorenzo invece è molto più rilassato su questo punto:
entra ed esce di casa ogni giorno con disinvoltura, senza mai dire dove vada,
cosa che manda Elena fuori di testa. Per fortuna ci sono le amiche Rebecca,
Asia e Giulia che, anche se lontane, le fanno sentire la propria vicinanza tra
messaggi e videochiamate.
Ma a riempire di colore le giornate grigie di Elena è Alessandro, un
affascinante giovane imprenditore che aveva conosciuto qualche mese prima e che
sembra intenzionato a volere molto di più che chattare con lei. Tutto cambia la
sera del 18 marzo, quando alla tv passano le immagini dei mezzi dell’esercito
che trasportano le bare via da Bergamo: per la prima volta, Elena e Lorenzo si
rendono conto della gravità di quello che sta succedendo fuori dal loro
appartamento, e allora anche la lite sulla tavoletta del wc rimasta alzata
perde di significato.
Inaspettatamente ricominciano a parlare e in casa inizia il cessate il fuoco.
Sarà solo una tregua provvisoria o, intrappolati insieme, riusciranno anche a
riscoprire quello che li univa prima? E Alessandro cosa farà? Resterà a
guardare?
Lei è Elena Torelli, ci viene presentata durante una
videoconferenza in quarantena: giacca e pantaloni del pigiama. In pratica la
divisa d’ordinanza del lockdown. Ah quanti esami ho sostenuto indossando una
camicia decente, i pantaloni del pigiama e, per la cronaca, sapevate che dalla webcam
del laptop si intuisce se non si indossa il reggiseno? Sono sconvolta! Ma
torniamo alla nostra protagonista, pare che la sua vescica stia chiedendo pietà
proprio durante la riunione. Un consiglio: se dovete andare in bagno mentre
siete in video conferenza, assicuratevi di aver spento la webcam! Il capo di
Elena sta snellendo l’organico a causa del Covid e indovinate un po' chi viene
licenziata? Non la segreteria russa del capo, no, quella che perde il lavoro è
proprio lei, la nostra povera protagonista. Sia, però, messo agli atti che la
prende con serenità: “E poi mi attacco alla bottiglia”. Anche io mi attacco
alla bottiglia, cioè non proprio, io uso i calici dell’Ikea, sei pezzi per soli
8 €! Un affarone! Peccato me ne siano rimasti tre! Mi confermate che, pure se
un bicchiere ha la stessa capacità di ml di una bottiglia di vino e lo riempio,
ho bevuto un bicchiere e non una bottiglia?
Lo so cosa state pensando, avremmo entrambe bisogno di fare
una capatina agli Alcolisti Anonimi però vorrei spezzare una lancia a nostro
favore. La nostra protagonista si ritrova, durante una pandemia mondiale, in
lockdown con quel fedifrago dell’ex fidanzato e per di più è disoccupata. Per
quanto riguarda me, ho vissuto la quarantena con mia madre che ha pensato bene
di darsi al fai da me, nel senso che lei decideva di costruire cancelli in
legno e rinnovare la cucina ed io dovevo occuparmi della loro realizzazione!
Mia sorella che, a un tratto, si è scoperta cuoca, pizzaiola e pasticcera e mi
ha fatto mettere su una quantità indefinita di adipe e due cani, uno che mi
odia perché crede, a ragione non posso negarlo, che io voglia rubargli i
croccantini e uno che non smette di saltellare e di seguirmi anche in bagno perché
pensa che io sia la sua mamma, o la sua fidanzata, questo ancora non l’ho
capito. Mettiamoci pure mio zio che vive praticamente con noi e che, non solo mi
ha confusa per un tecnico dell’Apple chiedendomi continuamente di aggiustare il
suo smartphone senza rendersi assolutamente conto che rappresento l’anti
tecnologia per eccellenza, ma ha ritenuto opportuno farmi ottenere un avanzamento
di carriera, per cui da semplice aiutante portatrice di motozappa sono passata
a coltivatrice indiretta, in quanto piuttosto indirettamente ho rovinato il suo
adorato orto. Non è colpa mia se origano, basilico, alloro e salvia sono
praticamente uguali dal mio punto di vista! Bene, ora sinceramente potete
biasimarci?
Mi pare ovvio che la nostra Elena, chiusa in un piccolo
appartamento senza giardino, debba trovare qualcosa da fare, e cosa può esserci
di meglio di un “confronto incrociato”, studiato nella prima lezione del corso
di indagini digitali per fidanzate tradite secondo livello”? Oltretutto ha
proprio bisogno di distrarsi da tutto ciò che sta accadendo, soprattutto a
causa del disturbo ossessivo compulsivo di cui soffre che ovviamente, in una
situazione del genere, aumenta a dismisura. Immaginate di avere un disturbo di
questo tipo durante una pandemia mondiale: la paura di uscire, di infettarvi, l’uso
smodato del gel disinfettante, una quantità scandalosa di mascherine! Vi
garantisco che può essere davvero sgradevole! Effettivamente nemmeno per me è
stato particolarmente semplice, ma, poiché sono una ossessivo compulsiva sufficientemente
esperta, ho disinfettato tutte le 4205mattonelle di casa, ho disinfettato i
balconi, gli abiti e alla fine, non contenta, ho rotto il muro di casa per
infilarci un chiodo enorme e fissarci un’acquasantiera verde, recuperata tra le
cianfrusaglie di mia nonna, che ho usato come dispenser di disinfettante,
quindi ogni volta che mettevo la testa fuori la porta, molto poco spesso in
realtà, era mia sorella l’addetta alla spesa perché lei è “quella sacrificabile”,
immergevo la mano nell’acquasantiera e nel frattempo recitavo un Rosario,
giusto per vagliare tutte le opzioni disponibili! Vi lascio immaginare la
felicità di mia madre!
Lui è Lorenzo, detto Lostronzo, o il Steve Jobs dei poveri. A
differenza di Elena pare non avere alcun problema ad uscire, con tutte le
accortezze sia chiaro. Pare non sia proprio un uomo fermo, non ha il “piglio
del conquistatore. Il massimo che può conquistare nella vita sono i
ventiquattro territori di Risiko”. Indossa sempre gli stessi abiti, ma il
motivo c’è: Elena glieli ha tagliuzzati tutti dopo essere venuta a conoscenza
del tradimento. Io. La. Amo.
I due, come accennato, sono costretti a vivere sotto lo
stesso tetto: lei è furiosa, non tollera nulla dell’ex fidanzato fedifrago, è
sul piede di guerra continuamente. Lui sembra cerchi di adattarsi e di starle il
meno possibile tra i piedi. Il 18 marzo le cose cambiano, come credo sia stato
per tutti noi: le immagini dei mezzi dell’esercito che trasportano le bare dei
deceduti sono state un duro colpo, ci hanno spinto da quello che pareva essere
un brutto sogno, in una realtà densa di terrore, paura e dolore. L’autrice, con
molto tatto, mostra l’evolversi delle situazioni, dei sentimenti e degli animi
dei protagonisti che, senza dubbio, delineano ciò che è accaduto a tutti noi.
Passiamo ai personaggi secondari:
In pole position troviamo Alessandro Ricci, imprenditore “affascinante,
magnetico, intraprendente, capace, indipendente”. Diventa una specie di droga
per Elena durante il lockdown. A qualcosa doveva pur appigliarsi!? Io, ad
esempio, mi sono appigliata al vino!
Al secondo posto troviamo Asia, amica della protagonista,
insegnante di yoga che sembra vivere in un perpetuo stato di calma e felicità,
esattamente come me dopo il secondo bicchiere di vino!
Abbiamo, poi, Rebecca, altra amica di Elena che “vive in un
appartamento con giardino. Da sola! Non è costretta a convivere con un
troglodita che lascia la sua biancheria sporca sul pavimento del bagno” E’ un ingegnere
aerospaziale, un “mix di genio e stupidità”. “Ha vinto una borsa di studio
negli Stati Uniti e ora sta tenendo un corso all’università di Bologna, eppure
ogni tanto se ne esce con una domanda esistenziale tipo: «Dove finiscono le scorregge che si trattengono?».
Giulia, archeologa. Avrebbe dovuto convolare a giuste nozze,
ed invece è passata direttamente alla luna di miele più triste del mondo, a
casa con il suo quasi marito che vive “praticamente in uno stato larvale”.
Stefania Mancini, non vi dico chi è ma sappiate che è normale
se vedendola vi venisse voglia di tirarle un gong in testa!
Maria Pia Badalamenti detta Mapi, nonna di Elena: “novantadue
anni, indossa i leggins e le Adidas ultimo modello ed è una influencer di successo
su Instagram”. Io non so nemmeno pubblicare le storie, quindi sappiate che, se
qualcuno di voi dovesse visitare il mio profilo, le storie pubblicate sono
state create da mia sorella!
In ultimo troviamo Gabriele, fratello della protagonista, “un
brillante medico di prima linea” che pare sia in grado di “curare con la sola
imposizione delle mani”, almeno secondo la madre.
Il romanzo è scritto molto bene, i caratteri dei personaggi
sono perfettamente delineati e, certamente, rappresentano dubbi, paure,
ansie della società attuale. Particolarmente chiara è l’evoluzione dei
protagonisti, soprattutto di Elena che, personalmente, ho trovato meravigliosa nonché
istruttiva. Ho letto questo romanzo in un periodo particolare in quanto
litigavo continuamente con il mio ragazzo e, devo essere sincera, la storia
narrata dall’autrice mi ha aiutata a capire che è necessario trovare un punto
di incontro: tutti abbiamo difetti, debolezze e paure che spesso non vogliamo mostrare,
ma, a volte è necessario ammettere che non siamo perfetti.
Vi lascio con una frase del romanzo che mi ha particolarmente
colpito:
“Ci credevamo grandi, potenti, invincibili, e lui ci ha resi
tutti indifesi, confusi, spaventati, incapaci di prevedere quello che sarà. A
pensarci bene, però, piccoli e fragili lo siamo sempre stati. Il virus ci ha
solo costretto ad ammetterlo.”
Voi avete letto questo libro? Cosa ne pensate?
CONSIGLI SPARSI:
Eccoci nuovamente ai consigli sparsi. Adoro! Per questo
romanzo propongo una tisana alla passiflora che ha un effetto rilassante ed
aiuta a dormire soprattutto se avrete la malsana idea di leggere questo romanzo
di sera, in quanto sarà difficile prendere sonno fino a quando non avrete letto
l’ultimo rigo dell’ultima pagina. La tisana si prepara lasciando in infusione
in una tazza di acqua bollente circa 4 o 5 grammi di passiflora che poi va
filtrata. Io l’ho assaggiata prima di andare a dormire e devo dire che è
ottima, ok, l’ho accompagnata con una fetta biscottata cosparsa di Nutella, ma
la fetta biscottata, anzi le fette biscottate erano integrali!!!
P.S. Se non avete a disposizione Gel Disinfettante, vi lascio il link del prodotto in foto che è ottimo in quanto contiene uno dei miei ingredienti preferiti, l'alcol, e sì anche gli oli essenziali per avere mani sempre idratate!
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