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Recensione "Tutta colpa di un Babbo Natale" di Sara Purpura

Libro: "Tutta colpa di un Babbo Natale"

Autore: Sara Purpura

Editore: Independently Published

Copertina flessibile: 304 pagine

Stampa: 25/11/2019

Dove acquistarlo: 

https://www.amazon.it/Tutta-colpa-Babbo-Natale-Purpura/dp/1707930821/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr=






In vista dell’imminente festività, questa settimana ho deciso di leggere e recensire un libro che riguarda il Natale. Chiaramente nel romanzo non troverete folletti, gnomi, elfi e renne perché queste storie non sono il mio genere di lettura, anche se adoro i film di Natale e, a questo proposito, vi consiglio “Ella Enchanted” con Anna Hathaway ed ovviamente “Fantaghirò” con Alessandra Martines e Kim Rossi Stuart, i must del mio Natale! Come per il precedente libro, anche per questo romanzo non ci saranno particolari avvertenze, ma se avete voglia di leggere una storia che ha per protagonista un Babbo Natale sexy e con occhi magnetici, beh questo è il libro giusto! Devo ammettere di essere un po' irritata perché il mio Babbo Natale è vecchio, sembra Budda con la barba grigia, nemmeno bianca, è proprio grigio topo, il naso rosso ed è pure leggermente strabico. Niente occhi magnetici e addominali definiti, però fino ai dieci anni mi ha sempre portato i regali che avevo chiesto, poi mi rendo conto che devo aver esagerato con le pretese: dove avrei mai potuto stipare tutte e cinque le Spice Girls, ovviamente in carne ed ossa, nella mia casa di 50 mq senza stanzino? Dove avrei mai potuto far edificare il castello di Neuschwanstein nel mio piccolo paese di provincia? Come avrei fatto a mantenere tutta la carica dei 101? In pratica Babbo Natale mi ha fatto un favore, anche se non posso perdonarlo per non avermi mandato la foto autografata di Dylan Mckay!

Dopo questo sproloquio su Babbo Natale, passiamo al nostro romanzo!

L’autrice è Sara Purpura, scrittrice palermitana che ha al suo attivo moltissimi romanzi tra cui “Le ombre del cuore”, “Oltre il buio”, la trilogia “A time for Love” e molti altri.


Potete trovarla qui: 

https://www.facebook.com/pg/purpurasara/about/?ref=page_internal

Ovviamente di sotto trovate la sinossi del libro che ho copiato e incollato con meticolosa precisione.


Sinossi: Arielle Girard è esuberante e ama fare dolci tanto quanto adora mangiarli. Le piace anche il Natale e ha il migliore amico che una ragazza possa desiderare: Kilian Moureau. Un tipo piuttosto ermetico, che al suo contrario è lo spirito anti natalizio per definizione, almeno a quanto dice.
Kilian è onesto e affidabile, e l’ha vista praticamente crescere. È anche bello, però. E Arielle ha capito di esserne infatuata a otto anni. Adesso che entrambi sono adulti, complice un sogno, una lettera e un costume da Babbo Natale, i loro sentimenti reclamano di essere ascoltati.
“«E se smettessimo di mentire e ammettessimo di amarci?»
«E se non dovesse andare bene e perdessimo tutto?»”
A volte l’amore si nasconde dietro il volto di un amico, ma certe maschere prima o poi sono destinate a cadere. Magari proprio a Natale…

Perfetto. Ora che la sinossi è stata correttamente incollata, possiamo passare ai protagonisti:

Lei: Arielle Girard, ma potete chiamarla "Bonbon", 27 anni, pasticcera “piuttosto noiosa, tranne quando con la mia goffaggine provocavo qualche risata, corre “solo se costretta. Una settimana al mese”, odia “ogni attività fisica che non sia correlata strettamente al fatto di alzarsi, lavorare, andare in bagno e mettersi a letto”, un po’ come me, il culmine della mia attività ginnica in questo periodo dell’anno è alzare in braccio per mangiare panettoni rigorosamente pieni di Nutella riscaldati nel forno, ma la preparazione di tali prelibatezze è destinata a mia madre, troppo lavoro per me! Arielle ama gli aeroporti: “so che può sembrare da sociopatiche, ma quando avevo tempo ci passavo le ore”, io invece odio gli aerei, per costringermi a salire su uno di quei cosi devono comprarmi una di quelle bottigliette di vino che vendono a bordo, anche due! La protagonista ci viene presentata mentre si trova a Las Vegas, o forse no, ma “non ho una bella cera, il trucco impeccabile della sera prima si è trasformato in due mastodontiche occhiaie smoking che non sono un bel vedere. I capelli sono una massa informe di ricci biondi e ribelli…..e porto una fede al dito”. Ora non voglio sindacare, ma come fai a ritrovarti sposata nel bel mezzo di una vacanza, anche se a Las Vegas? C’è, però, da sottolineare che lui è figo. Parecchio figo! Io davvero vorrei dirvi con precisione cosa è accaduto, ma poi sarei seriamente additata come quella che ha fatto perdere royalty all’autrice e questo proprio non posso sopportarlo. La protagonista scrive una lettera a Babbo Natale durante una festa.
La summenzionata lettera è il big bang da cui esplode la storia, ma non posso dirvi altro!

Lui: Kilian Moreau, detto anche “Wolverine” o “uomo alfa”, migliore amico di lei e del fratello gemello. Architetto “più o meno affermato. Ci stava ancora lavorando”. Bello, ovviamente “alto tanto più di me che sono un tappo e uno sputo, fisico atletico, capelli bruni, occhi verdi”. E’ un ragazzo “sicuro di sé, del suo talento e del suo aspetto, e non si faceva scalfire da nulla. Nel bene e nel male, restava quasi disinteressato al giudizio degli altri”. Io personalmente provo una certa empatia nei suoi confronti “è sempre stato adulto”, “da me ci si aspettano grandi risultati e li raggiungo sempre come una fottuta macchina da guerra”, vive nell’ombra di suo padre, ma vuole uscirne. Quindi ricapitolando: lui è bello, elegante, atletico, simpatico, ha pure un tono di voce roco e profondo ed è coraggioso, alla fine riesce a trovare la sua strada. Ha solo un piccolo, infinitesimale problema, non ha spirito natalizio, sembra il mio ragazzo, anche lui è una specie di Grinch: mentre io mi impegno a decorare l’albero e il presepe con meticolosa precisione nemmeno stessi eseguendo un'operazione a cuore aperto con le musiche di natale di Michael Bublè in sottofondo, lui cerca di evitare qualsiasi cosa riguardi il Natale, il colore rosso, le renne, gli elfi. Qualche anno fa gli avevo comprato uno di quei maglioni rossi con una renna sul petto e fiocchi di neve che danzavano dappertutto, avreste dovuto vedere la sua faccia quando l’ho costretto ad infilarlo, sembrava Colin Firth ne “Il Diario di Bridget Jones”, l’ha indossato per tre secondi, poi è tornato alle felpe grigie!
Ma andiamo avanti a parlare dei nostri protagonisti: Arielle vuole aiutare Kilian a ritrovare lo spirito natalizio. Una serie di vicissitudini portano la protagonista ad ospitare il suo migliore amico nella sua casa. Ora immaginate un uomo con zero spirito natalizio che si ritrova nel bel mezzo del polo Nord con tanto di albero, folletti, palline colorate, renne e un tripudio di rosso, argento e bianco! Purtroppo non posso proprio dirvi se Arielle riesce a far riaffiorare il summenzionato spirito in Kilian, ma di sicuro ci prova!
I due protagonisti sono davvero davvero carini: Arielle pensa che Kilian la consideri una sorella e Kilian pensa che Arielle lo veda come un fratello. Ovviamente si sbagliano entrambi! Ma qui sono costretta a fermarmi, non posso scrivere molto altro se non che è lui che si rende conto del cambio di rotta della relazione con Arielle, che, dal canto suo, teme di rovinare un rapporto d’amicizia lungo una vita.

Passiamo ai personaggi secondari: al primo posto troviamo Chantal, migliore amica di Arielle, compagna di corso all’università e coinquilina. Lei è “#bepositive fatta persona”. Ognuno di noi dovrebbe avere una persona del genere accanto, aiuta a guardare il mondo con occhi diversi!
Segue Jerome, fratello di lei, “maggiore per 7 minuti”, migliore amico di lui. Pare stia prendendo una brutta strada, ma anche in questo caso devo proprio fermarmi, temo di aver già rivelato troppo!
Infine Nonna Adeline “una donna minuta con grande voglia di fare”. Ho amato questo personaggio dalla lingua biforcuta, è un portento: “adesso va da quel bel giovanotto e vedi di dormire nel suo letto”. Adoro!

I personaggi, psicologicamente ben delineati, sono affascinanti, soprattutto il protagonista, Kilian, che riesce a trovare il coraggio per cambiare il corso della sua vita e trascina con sé anche Arielle che, probabilmente, da sola non avrebbe avuto l’ardire di modificare l’andamento della sua esistenza. I due sono complementari: si supportano, si incoraggiano e si spalleggiano l’un l’altro, hanno la capacità di comprendersi e sostenersi, sono anche molto buoni, cercano di aiutare le persone che amano e questo è un pregio che non tutti possiedono. L’autrice è riuscita a creare un’atmosfera che, in un certo senso, riporta in salvo il vero significato del Natale, che non ha nulla a che fare con gli addobbi, le luci, l’albero o il presepe, ma riguarda la luce dell’anima, la riconciliazione con gli affetti, la bontà d’animo che è espressa con magistrale capacità in questo romanzo.

CONSIGLI SPARSI:
Eccoci arrivati all'attesissimo momento dei consigli, invece di una tisana però, questa volta, ho deciso di proporvi un dolce di Natale, perché dal mio punto di vista non è Natale senza una quantità vergognosa di zuccheri raffinati! Il dolce in questione è la Torta alla zucca! Gnam gnam!  Ovviamente non sarò io a scrivere la ricetta in quanto il mio rapporto con l’arte culinaria è rovinosamente svantaggioso per la sottoscritta, ma sicuramente proverò a prepararla, vediamo cosa viene fuori!  Per i motivi summenzionati vi rimando alla pagina “Voglio rose nel mio giardino”, partner in crime in questa scelta, che ha proposto una ricetta a dir poco perfetta e che ringrazio di cuore perché quando c'è da colmare le mie abissali lacune in materia di dolci, tisane e strane erbe, è sempre disponibile!





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