Recensione "Harem: Il prequel" di Cecile Bertod
Libro: Harem: Il prequel
Autore: Cecile Bertod
Editore: Independently published
Copertina Flessibile: 82 pagine
Stampa: 31/12/2019
Dove acquistarlo:
Vi informo che l'ebook è gratuito per chi è iscritto a kindle unlimited!!!
Bene bene, siamo arrivati a
questa recensione un po’ astrusa perché ho deciso di non parlarvi di un
romanzo, bensì del prequel di un romanzo che mi è, provvidenzialmente si fa per
dire, capitato tra le mani e che non ho potuto proprio fare a meno di leggere
per cui ve lo sto propinando. Ringraziate la nostra cara Cecile Bertod che ha
deciso di pubblicarlo ed ora mi sta facendo diventare matta dalla voglia di
sapere come continua la storia. Ebbene sì, l’autrice è la talentuosa Bertod che
ha profuso nella sottoscritta, in maniera devo ammettere piuttosto incalzante, questa curiosità
stridente che non mi permettere di pensare a granché d’altro se non a quando
verrà pubblicato il romanzo. Sappiate che ho appena controllato per la
millesima volta e beh no, non è ancora uscito! Onestamente è d’uopo avvertirvi
che se soffrite di ansia da curiosità dilaniante riguardo il finale di un
romanzo, parlo di quel desiderio di conoscenza che non vi fa chiudere gli occhi
fino a quando non avete letto l’ultimo rigo dell’ultima pagina di un libro, nonostante
il vostro letto sia caldo e comodo, la luce soffusa sia la responsabile
dell’indolenzimento delle membra e gli occhi vorrebbero davvero
chiudersi, ma la curiosità vince. In pratica se siete come me e state anche
fino alle quattro di notte a leggere perché lo dovete proprio scoprire se la
bella protagonista sposerà il figo di turno, beh NON LEGGETE QUESTO PREQUEL!!!
Se invece fate parte di quel gruppo di persone che è in grado di lasciare la
puntata finale della serie tv a metà per andare a dormire, se non avete
problemi ad abbandonare un libro sulla trapunta perché Morfeo vi sta chiamando insistentemente o, perché no, se come mia
sorella vedete le interviste di Franca Leosini (che ho iniziato ad amare anche
io!), ma riuscite comunque ad andare a dormire prima che la puntata sia giunta al
termine perché l’indomani dovete assolutamente andare a lavorare e perché tanto
ne vedrete l’esito su RaiPlay, beh
allora QUESTO E’ IL PREQUEL GIUSTO!!!
Passiamo all’autrice, Cecile
Bertod, che personalmente adoro e stalkero
su Facebook perché le sue dirette sono da morire dal ridere, allora dicevo la
scrittrice “rosa, rossa, qualche volta antracite”, come lei stessa si definisce
sulla sua pagina Facebook, è una restauratrice archeologica, quindi a
differenza della sottoscritta non si è trasferita dalla Facoltà di Scienze dei
beni culturali e Ambientali alla Facoltà di Teologia. Eh si avete capito bene,
ho scritto proprio teologia! Capite? Teologia. Quale persona sana di mente che
non ha alcuna intenzione di intraprendere la luminosa carriera ecclesiastica
studia teologia? Io ovviamente! Tuttavia, fortunatamente per la mia sanità
mentale, non ho concluso il percorso. Ma torniamo alla nostra Cecile: l’autrice
ha al suo attivo moltissimi libri, tra i quali: “Non mi piaci ma ti amo”, Ti
amo ma non posso”, “Nessuno tranne te”, “C’era una volta a New York”e non
dimentichiamo “Niente di serio, almeno credo. Esprimi un desiderio”, già
recensito in precedenza dalla sottoscritta. Per chi non avesse letto libro e
recensione vi lascio il link. Prego!
Recensione “Niente di serio, almenocredo. Esprimi un desiderio” di Cecile Bertod.
Qui potete trovare la pagina Facebook dell'autrice: Cecile Bertod
Qui potete trovare la pagina Facebook dell'autrice: Cecile Bertod
Passiamo alla sinossi incollata
di seguito solo per voi:
Sinossi: Vivian Andres si ritrova quasi per caso a Varanasi, la periferia più degradata dell'India. Lavora come medico volontario, barcamenandosi tra ospedali e piccoli centri d'accoglienza. Più che vivere, in realtà, Vivian sopravvive lottando, scontrandosi quotidianamente con una realtà ottusa e sfuggente. Quello che non sa è di non essere sola. Qualcuno, da lontano, osserva silenziosamente ogni suo passo, aspettando il momento in cui i loro sguardi si incontreranno ancora. Ma non è ancora arrivato il loro momento. Questo è solo l'inizio della nostra storia. E se ci sarà un seguito sarete voi a deciderlo.Io per ora vi racconto come d’improvviso è accaduto che Vivian Andres, senza un passato e un futuro incerto, si sia trovata in un quartiere malfamato di Shidvaspur. E come da quel luogo senza sbarre non abbia fatto più ritorno. Ciò che accadrà dopo, dove si sveglierà e se riuscirà mai a fuggire è su un vecchio quaderno, chiuso in un cassetto vuoto.
La vostra Cecile
La sinossi è stata espletata in
maniera magistrale dall’autrice, quindi possiamo proseguire e parlare dei
protagonisti.
Lei è Vivian Andres detta anche
“la donna dai capelli rossi”, è un medico, ma non un semplice medico “ho una
laurea, due specializzazione e sono in possesso di tutti i requisiti per
operare il ragazzo”. Beata lei, io a stento riesco a prendere una laurea
triennale in Letteratura che non mi servirà assolutamente a nulla! (Se non
fosse chiaro ho avuto molte difficoltà a capire quale fosse la facoltà adatta a
me, ma ci sono quasi!). Collabora con l’associazione umanitaria Word CSL , anzi
addirittura “da sei mesi sono unica responsabile per la sede di Varanasi”, per
chi di voi ignora l’ubicazione della città in questione, sappiate che si si
trova nello stato dell'Uttar Pradesh, nel Nord dell'India. Ora io un appunto
devo farlo: come Vivian, vorrei collaborare con un’associazione, ci sto
pensando da un po', per ora collaboro con mia sorella al recupero di cani e
gatti randagi che sono esseri talmente superiori da aver capito che quando mi
guardano con quegli occhioni lacrimosi sulla falsariga di un Bambi che ha perso
l’adorata mamma, io mi sciolgo e li rinfilzo di cibo, dopo aver mangiato si
girano, senza nemmeno ringraziare per averli sfamati, vanno via, ma tornano
quando hanno di nuovo appetito. Comincio a credere che non tutti gli animali
che fanno la posta sotto casa siano girovaghi, ma hanno capito che possono
abbindolare me e mia sorella a loro piacimento. A proposito di questo ho da
poco trovato un gattino che secondo me aveva sentito parlare della mensa per
animali che pare stia gestendo ed è venuto a ciondolare sotto casa. Per ora si
chiama Caprettona perché saltella come Fiocco di Neve di Heidi, ma è chiatto
come Peppa Pig (non so come faccia a saltare!) e se non gli porto del cibo
saporito ha la faccia tosta di starsene lì a guardarlo senza toccarlo. Ma
continuiamo a parlare della nostra protagonista. Vivian vive da sola in una
“stanza d’albergo di terza categoria” e mangia cibo in scatola. Vive, per
scelta sia chiaro, in una realtà che non è delle migliori “era un gioco al
massacro. Solo conti che non riusciva a pagare, cibo in scatola quasi
impossibile da reperire, antibiotici scaduti, a volte rubati”. Vi chiederete per
quale motivo un medico, che potrebbe certamente vivere in una villa, avere una
bella auto sportiva e comprare tutte le Louis Vuitton che vuole non va via da
quel postaccio, be “come spiegarlo? Era quel posto. Era l’India. Erano gli
occhi di quei bambini. Le toglievano il sonno, la fame, il respiro”. Scelta
coraggiosa la sua, devo ammetterlo. Non è affatto facile rinunciare alle
comodità per aiutare gli altri. E’ una
donna con le palle, scusate il
francesismo, ma in effetti ritengo che lo slang renda l’idea: lei vive lì, in
India “senza mai mollare. Senza mai lasciarsi abbattere”, non conosce la
“parola compromesso”, “per lei no voleva dire no solo se era davvero un no che
voleva sentirsi dire”. Sembra mia sorella, anche a lei non puoi dire no se non
vuole.
Lui, invece , è Koran Shiv
Rajput. È descritto con queste parole: “era potente. Tutto si fermava in sua
presenza”. “Unico discendente di
un’antica dinastia di conquistatori nomadi”. “Profondi occhi grigi da felino”
Un uomo attento “registrava ogni rumore anche quando appariva distratto…ascoltava
attentamente, catalogava e ancor prima di aver visto il suo interlocutore, si
era già fatto un’idea di chi avesse di fronte”. Un superpotere che vorrei possedere
anche io ed invece sono l’opposto, se mi trovassi di fronte la strega di
Biancaneve, non è neppure necessario che sia vestita da vecchietta bisognosa
d’aiuto e mi offrisse una mela, la mangerei di sicuro, sia chiaro che se fosse pane
e Nutella non le darei nemmeno il tempo di offrirmelo, probabilmente glielo
strapperei dalle mani come se non mangiassi da giorni.
Il primo incontro tra i due
protagonisti avviene in ospedale. In realtà non accade molto, si osservano
“quel viso per qualche ragione mosse qualcosa dentro di lei”.
Più di questo non posso
raccontarvi altrimenti vi svelerei davvero davvero tutto.
Non vi parlerò nemmeno dei
personaggi secondari che fanno non da sfondo quanto da contorno alle vite dei
due protagonisti e che appaiono fondamentali nelle dinamiche del racconto.
Il mondo creato dall’autrice,
assolutamente reale, mette in scena le brutture di una società
ridotta allo sfacelo, una società in vendita, una società che sembra esanime se
non fosse per i personaggi che appaiono, ed uso questo termine a ragione in
quanto ho letto solo in prequel, pur con le loro problematiche storie
individuali, la luce in fondo al tunnel.
CONSIGLI SPARSI
Siamo arrivati al momento clou,
il mio preferito, il momento della tisana. Oggi ritengo doveroso indirizzarvi
verso un tè indiano, il darjeeling, quello che viene definito lo champagne dei tè perché è il
più pregiato, ma tranquille io ho trovato la confezione a
sei euro, quindi va bene anche per quelle che, come me, hanno il conto in banca
che piange e chiede pietà. Questo particolare infuso è importante perché
favorisce la diuresi, contiene
antiossidanti che servono a contrastare l’ossidazione delle cellule ed è fondamentale per aumentare le difese immunitarie cosa che in questo periodo così particolare ritengo una qualità fondamentale. Sappiate inoltre che aiuta a perdere peso, ovviamente se lo bevete con una scatola di biscotti al cioccolato, i vostri lipidi non ne trarranno alcun beneficio, quindi biscotti sì, ma integrali!!!
Inoltre, secondo alcuni recenti studi, il tè nero aiuta a tenere sotto controllo o addirittura a prevenire il diabete e diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari, quindi darjeeling per tutti!
Inoltre, secondo alcuni recenti studi, il tè nero aiuta a tenere sotto controllo o addirittura a prevenire il diabete e diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari, quindi
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