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Recensione "Niente di serio, almeno credo. Esprimi un desiderio"






 Libro: Niente di serio, almeno credo. Esprimi un desiderio

 Autore: Cecile Bertod

 Collana: Sàtura

  Editore: Leone

 Copertina Flessibile: 494 pagine

 Stampa: 17/10/2019









AVVERTENZE!!! Se siete alla ricerca della solita storia d’amore alla Cenerentola che deve essere salvata dal principe, NON LEGGETE QUESTO LIBRO! 
Se state cercando un romanzo che descrive deprimenti principesse che hanno assunto un quantitativo esagerato di benzodiazepine e necessitano urgentemente di un principe azzurro che le risvegli dal coma indotto, in egual modo NON LEGGETE QUESTO LIBRO! 
Ma se avete voglia di immergervi in una storia alquanto peculiare che ha per protagonisti una bibliotecaria, un libro pseudo magico, due fratelli, uno attore e figo e l’altro avvocato e figo pure lui e un finto matrimonio da organizzare, oppure no, oppure un vero matrimonio da organizzare, QUESTO E’ IL LIBRO GIUSTO!

L’autrice è Cecile Bertod, “scrittrice rosa, rossa, qualche volta antracite”, come lei stessa si definisce sulla sua pagina Facebook. È una restauratrice archeologica che ha al suo attivo moltissimi libri, tra i quali:“Non mi piaci ma ti amo”, Ti amo ma non posso”, “Nessuno tranne te”, “C’era una volta a New York”, per citarne alcuni.




Il romanzo è anticipato dalla novella “Metti un giorno, per caso”, che ho avuto la fortuna di scaricare gratuitamente in ebook!Ve ne consiglio fortemente la lettura, anche approssimata, non soltanto perché è incredibilmente spassosa, ma anche e soprattutto perché spiega l’antefatto al romanzo, ovvero come sia avvenuto l’incontro tra i protagonisti e ci conduce nella loro mente dandoci la possibilità di comprendere i loro comportamenti. Eventualmente potete leggerla mentre siete in bagno (e non perché faccia cagare, ma perché si sviluppa in poche pagine!). Se non siete casalinghe disperate,  potete sfogliarla durante la pausa pranzo prima di tornare a lavoro. Se invece siete casalinghe disperate, anche solo disperate va bene, vi consiglio di leggerla mentre i bambini sono in piscina o a karate o, se siete davvero molto molto fortunate, diciamo più o meno con Luciana Barroso, ex cameriera ora moglie di Matt Damon, leggetela mentre la prole fa il pisolino pomeridiano e vostro marito è andato a trovare quella simpaticona di sua madre. Eh già, non si può lasciare a metà la novella, è troppo carina, nonché il presupposto che vi permetterà di comprendere meglio le dinamiche tra i protagonisti del libro. Vorrei svelarvi di cosa parla, lo vorrei davvero, ma cercherò di prendere la decisione più saggia per tutti e non rivelare proprio nulla! Sia messo agli atti che lo faccio nel vostro interesse! Prego!

Detto questo passiamo al libro.

Se avete problemi di cuore questa è l’autrice che fa al caso vostro, in realtà anche se avete problemi di simil-ulcera da sbattimento ripetuto del mignolo del piede alla scrivania; stress da fidanzato, forse quasi ex, che non si decide ad ammettere di aver superato abbondantemente l’età adolescenziale ed è ora di fare un salto da Tiffany (va bene anche il grande magazzino cinese sotto casa purché si decida a comprare un anello, o un frullatore o un’auto bifamiliare a 199€ al mese, tan 5,4% taeg 8.62%. Insomma va bene tutto purché sia qualcosa che implichi un impegno per i prossimi dieci, venti anni). Ultima ma non ultima per importanza, il romanzo fa al caso vostro anche se soffrite di sovraccarico da stress da pacchetto delle medicine che magicamente si apre sempre dove c’è il bugiardino.
Non va bene, invece, se soffrite di insonnia. No. No. Proprio no perché, care le mie insonni, se non riuscite a dormire nemmeno dopo aver contato tutte le pecore dello zio Tom e vi mettete a letto con questo libro tra le mani, le probabilità di prendere sonno prima di aver letto l’ultima parola dell’ultimo rigo dell’ultima pagina sono in sconcertante calata verso il baratro dell’addio sonno. A voi consiglio un qualsiasi manuale di linguistica applicata, anche linguistica generale va bene, non sottilizziamo, o, in alternativa, un periodico di economia e commercio: potete richiederlo al vostro commercialista di fiducia che sarà quantomeno sollevato al pensiero di prestarvi, se non addirittura regalarvi, la pubblicazione del mese di maggio 2016 che vi metterà a parte, fin troppo nei dettagli, come avreste dovuto compilare la vostra dichiarazione dei redditi per l’anno 2016. 

Ma bando alle ciance. Non indugiamo oltre e proseguiamo.

Il libro. WOW. Mi è piaciuto. Molto. Moltissimo. Premetto che avevo già letto qualcosa dell’autrice, ok lo ammetto ho letto tutti i suoi romanzi, ma credo proprio che questo sia sul podio dei prediletti.


Partiamo dalla sinossi, copiata e incollata solo per voi, perché so che se facessi un riassunto da me, temo, anzi no sono sicura, di svelare davvero troppo e l’andamento di vendite del libro crollerebbe drasticamente e non me la sento di avere sulla coscienza le royalty di nessuno.

Sinossi: Dorothy Dorfman ha sempre sognato di lasciare il suo lavoro in biblioteca per vivere un'avventura. Così Nanette, la sua migliore amica, le regala un libro delle risposte e le suggerisce di smettere di ragionare, di pianificare sempre tutto e di farsi guidare dal caso. Per Dorothy non può funzionare, non è possibile che un libro delle risposte cambi improvvisamente la sua vita. E per dimostrarle di avere ragione, mentre ritorna a casa prova a usarlo finendo con l'ascensore al piano sbagliato. Quello che non immagina è di ritrovarsi tra le braccia di un attore di Hollywood che le chiederà di sposarlo. Parliamo di Duke Kline, una star delle soap appena tornata in città.

Questa è la trama del romanzo. Ora andiamo avanti. I personaggi.

La protagonista Dorothy Dorfman, per gli amici Doth, nome che non mi fa impazzire ma che a lei sta bene come la nutella sul pane, o nei cornetti, o sul gelato, vabbè come la nutella su tutto. Dicevo la protagonista è rappresentata talmente bene che, mentre leggevo il romanzo, ho quasi avuto l’impressione che potesse essere una mia vicina di casa. Ha le stesse fantasie, manie, sogni, frustrazioni di tutte noi povere mortali, forse carine, forse no, con i capelli scompigliati e non dal vento, un pigiamone, un lavoro che non gratifica e la paura del cambiamento. Chi di noi non si è ritrovata almeno una volta nella stessa situazione della povera Doth “in pieno assetto da guerra: tuta di pile, pantofole e occhiali” di giovedì? O di lunedì, martedì, mercoledì e perché no, di venerdì? Chi non ha mai sognato che uno come “Duke Kline compaia davanti al mio portone di casa e mi chieda di sposarlo. Ma si potrà sognare no? Ed è quello che faccio, organizzo matrimoni immaginari davanti a una telenovela”. Usa l’ironia come mezzo di sopravvivenza, per certi aspetti la invidio, per altri la sento molto vicina a me, infatti come Doth nemmeno io “sono una grande fan della natura” e “reagisco male alle basse temperature”.

Lui, invece, perché c’è sempre un lui, non è il classico principe azzurro sul suo cavallo bianco o nero va bene ugualmente (personalmente non mi lamenterei nemmeno se avesse un asinello!), che salva la principessa, ma è un avvocato tutto d’un pezzo, nemmeno troppo bello con un accenno di gobba sul naso che però stimola, in qualche modo la simpatia del lettore, quantomeno ha stimolato la mia: Chaz Kline “due enormi occhi verdi che avrebbero dovuto essere castani” e con una “definizione muscolare interessante”. Forse non è il classico tipo da romanzo, con i pettorali di Chris Hemsworth, la bocca di Brad Pitt e gli occhi di Patrick Dempsey, non è cosparso di olio Johnson da capo a piedi e non stuzzica chissà quale fantasia erotica, ma è assolutamente, inderogabilmente reale e realistico.

Passiamo ai personaggi secondari, che non sono proprio niente male e sono, a mio modesto parere, fondamentali perché aiutano il lettore ad immergersi nel mondo creato dalla scrittrice con magistrale precisione: in pole position troviamo Miss Fleming altrimenti detta “vecchia ciabatta”, il cui spirito insolente aleggia con singolare tenacia sul condominio nonostante sia ancora viva; Pierce, lo zio che lavora “solo se rovinosamente necessario” al quale sembra “possibile qualsiasi cosa dal terzo bicchiere di Martini in poi”, un po’ come me, solo che a me basta arrivare al secondo e poi vai con gli unicorni che ballano la lambada come se non ci fosse un domani. Ah se solo potessi anche io lavorare “solo se rovinosamente necessario”! Al terzo posto Nanette, la migliore amica della protagonista, che ha “la stessa capacità d’ascolto di un gamberetto boreale e il lobo frontale bruciato dai romanzi d’appendice”; Fane Jenkis, “l’anello di congiunzione tra la nonna di Titti e il Tristo Mietitore”; Clifford “un fan sfegatato di Miami Vice, fuma il sigaro, ci prova con tutte e scommette alle corse di cavalli” e Bernard che “cataloga i detergenti in ordine alfabetico e mette la cravatta anche sotto la doccia”. Dulcis in fundo non vorrei per nessun motivo al mondo dimenticare George, il nano da giardino della signora Philips, Rolly “quattro mesi di peluche e denti aguzzi”, ma soprattutto il libro delle risposte, elemento fondamentale, motore, Deus ex Machina dell’intero romanzo.

Figure strane quanto basta per creare un microcosmo spumeggiante e prorompente che vi terrà letteralmente incollati al libro.

I personaggi psicologicamente ben delineati, un po’ fuori, ok molto fuori, il balcone di casa di mia madre al confronto è un bunker difensivo con impianti di condizionamento naturali, ma assolutamente realistici.  E lo dico con cognizione di causa, vi faccio presente che mia cugina crede, a 30 anni suonati, che un affascinante uomo d’affari multimilionario busserà alla sua porta e le chiederà di sposarlo portando in dote una quantità vergognosa di Kinder Bueno e rossetti rosso fuoco che adora perché, e cito testualmente, “chi fa caso alle rughe disseminate sulla tua faccia se indossi un rossetto rosso fuoco che concentra tutta l’attenzione di chi guarda sulle labbra? A trent’anni il rossetto rosso è d’obbligo, non fosse altro che per risparmiare i soldi del fondotinta ultraipercompatto”.

In questo romanzo ci sono tutti gli ingredienti per una esilarante favola contemporanea!

Avete letto il romanzo? Cosa ne pensate?

P.S. Adoro il colore della copertina, verde Tiffany, lo trovo affascinante, stranamente rilassante. Ho scoperto che il verde, oltre ad essere il colore della natura, trasmette armonia e tranquillità e aiuta a risollevarsi da disturbi d’ansia. Perfetto per una che soffre di un disturbo di ansia generalizzata come me!



CONSIGLI SPARSI

Per ogni libro che riesco a recensire vi consiglierò una tisana o un tè o una bevanda che potrà tenervi compagnia durante la lettura!
Per questo romanzo direi che il tè verde fa al caso nostro, non solo per le affinità cromatiche con il libro, ma anche perché, checché se ne dica, la bevanda in questione è antiossidante, ostacola la caduta dei capelli, non so voi ma io sento di averne un bisogno impellente dopo averlo saputo, e soprattutto è particolarmente consigliato per chi è a dieta: pare che cinque tazze di tè verde al giorno aiutino a dimagrire. Ora non vorrei sfatare miti, ma senza una dieta equilibrata e l'esercizio fisico possiamo berne anche dieci di tazze, l'adipe che si è stanziato abusivamente sulle nostre cosce e sui nostri fianchi non può essere sfrattato!  
Mi raccomando preferite il tè verde cinese a quello giapponese, il primo è più ossidante e non contiene molta caffeina, ma cercate di evitare di berlo dopo le 18:00, soprattutto se soffrite di insonnia, in questo caso ho già individuato alcuni rimedi adatti, ma per conoscerli dovrete leggere la recensione!








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