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Recensione "Questo amore sarà un disastro"

Libro: Questo amore sarà un disastro

Autore: Anna Premoli

Collana: Anagramma

Editore: Newton Compton

Copertina flessibile: 320 pagine

Stampa: 07/10/2019


Dove acquistarlo:

https://www.newtoncompton.com/libro/questo-amore-sara-un-disastro

https://www.amazon.it/Questo-amore-sar%C3%A0-disastro-Premoli-ebook/dp/B07VHFJQHY











AVVERTENZE!!! Se in questo particolare momento della vostra vita avvertite la pressante necessità di leggere un romanzo sdolcinato, zuccheroso e smanceroso NON LEGGETE QUESTO LIBRO!!! 
Se sentite l’incalzante urgenza di sprofondare nella lettura di una favola alla Raperonzolo che attende, con malcelata smania, sporta alla finestra della torre, il sopraggiungere di un principe dalla dubbia personalità che le dia la possibilità di gettare la sua lunga treccia e fare così almeno il minimo sindacale per aiutarlo a salvarla, beh anche in questo caso NON LEGGETE QUESTO LIBRO!!!
Se siete appassionate di storie alla Harmony che prevedono uomini tutto muscoli, lunghi capelli color dell’oro e braghe che, con la clava ricevuta in eredità dagli avi, uccidono il temibile mostro per salvare la donna dal fisico di Barbie e dai setosi capelli corvini che, anche con una percentuale elevata in maniera agghiacciante di umidità, si mantengono lisci e setosi NON LEGGETE QUESTO LIBRO!!!
Ma se siete alla ricerca di un romanzo travolgente che possa sottrarvi a qualche ora di lavoro probabilmente retribuito in maniera inadeguata, se volete leggere una storia che non presupponga uno pseudo shock per tenervi sveglie e, perché no, se soffrite di stress da barattolo di Nutella riposto nello scaffale, che vi dà la speranza di essere pieno, salvo per poi strapparvela dimostrandosi tristemente, inesorabilmente vuoto durante il primo giorno di ciclo, QUESTO E’ IL LIBRO GIUSTO!!! 
Se soffrite di qualche non troppo rara forma di ansia da smalto sulle unghie che sembra asciutto, ma basta un respiro e si rovina; se siete state contagiate da qualche falotico disturbo che causa crisi esistenziali tali da farvi sospettare di essere in realtà milionarie, ma i vostri genitori hanno preso la malsana decisione di tenervelo nascosto perché volevano insegnarvi cos'è l'umiltà, quindi niente carte di credito come se piovesse, QUESTO LIBRO FA AL CASO VOSTRO!!!


L'autrice è Anna Premoli "economista di professione, scrittrice per caso" come si definisce sul suo blog. Pare che la scrittura sia arrivata come "metodo antistress" durante la gravidanza. E le è andata più che bene direi! Ha all'attivo moltissimi romanzi tra cui "Ti prego lasciati odiare", vincitore del Premio Bancarella 2013, "Un imprevisto chiamato amore", "Tutti i difetti che amo di te", "Non ho tempo per amarti" e molti altri.


Potete seguirla qui:



Ok abbiamo espletato il necessario, ora direi di non tergiversare oltre e passare al romanzo.

Bello, molto bello a mio modesto parere! Solo un piccolo, minuscolo, infinitesimale problemuccio: tutto quel parlare di finanza, investimenti, estrazione finanziaria, EBITDA, BTP, deal finanziari mi ha scosso non poco. Ebbene sì, nonostante lavori in uno studio commerciale e qualcosa la so (ok, dovrei saperla!) è stato davvero un colpo basso parlare di transazioni, estrazioni, trasferimenti, capitali, cose!!! Ma (perché c’è un ma) devo essere onesta: l’autrice è stata molto brava a bilanciare invenzione e realtà e a non scrivere di finanza più di quanto una persona normale possa sopportare, nonché particolarmente abile nello spiegare argomenti ostici, almeno per quanto riguarda me, al pari dell’arabo, o meglio ancora del sanscrito, oppure complicati quanto la scissione binaria dei procarioti. Argomenti questi che stimolano le mie sinapsi in maniera non necessariamente positiva! 
Un grazie alla scrittrice per aver reso temi fastidiosi quanto l’etichetta della maglia che pizzica dietro il collo meno tediosi possibile, quasi divertenti e facilmente accessibili!

Andiamo alla scoperta del romanzo.

Anche in questo caso fornisco il copia e incolla della sinossi, sempre per tutta quella storia delle royalty che mi farebbe sentire davvero troppo in colpa e so già che poi mi ritroverei ad ingurgitare gelato al pistacchio sul divano di casa, in pigiama di flanella, guardando telenovelas strappalacrime dalla trama discutibile.

SINOSSI: Edoardo Gustani è un rampante golden boy della finanza milanese, esperto di fusioni e acquisizioni, interessato a rilevare la maggioranza della Health Green, in difficoltà in seguito a qualche colpo di testa dell’ultimo amministratore delegato. Per portare a casa l’accordo Gustani deve convincere i membri della famiglia Longo, proprietari da generazioni. C’è solo uno scoglio da superare: avere il parere favorevole di Elena, nipote delle quattro anziane azioniste. Elena non ha più nulla a che fare con la società, da quando il padre le ha preferito il figlio maschio come amministratore delegato. Ha voltato pagina e aperto un centro olistico nel quale le persone possono allontanarsi dal caos quotidiano. Edoardo non riesce a credere che Elena non voglia lasciarsi convincere dalle sue validissime ragioni. La sconfitta non fa parte del suo DNA. Decide quindi di trascorrere qualche giorno nel centro di Elena. È sicuro di riuscire a farla ragionare sfruttando il suo grande fascino. Ma ci sono imprevisti che nemmeno un cinico e calcolatore uomo d’affari può immaginare…


La sinossi è a posto. Possiamo proseguire!

I protagonisti, ovviamente sono due, un lui e una lei.

La lei in questione è Elena Longo, più o meno rampolla di una facoltosa (ancora per poco probabilmente) famiglia che, a causa di alcune divergenze tra consanguinei, ha aperto, sulle montagne, un centro olistico in cui “rilassarsi, ritrovarsi e disintossicarsi dal caos della vita di tutti i giorni”. La amo già solo per questo! È un po’ zen, un po’ no. Quando leggi cosa fa nella vita affiora alla mente l’immagine di una sorta di reincarnazione di Budda e invece no: lei è per il 30 percento la reincarnazione di un monaco tibetano per il restante 70 quella di Rocky Balboa. Una tipa tosta! Il suo motto è “ucciderli con la gentilezza”. Carina lei, un po’ come la Malefica di Angelina Jolie! Adoro!!!

Lui è Edoardo Gustani presidente dell’associazione “uomini che non hanno affatto paura di impegnarsi”, emblema dello stereotipo di uomo moderno, presente, futuro, passato, trapassato e perché no imperfetto!
Lui che “tutto quello che faccio è in qualche modo collegato al mio lavoro”.
Lui che “la sola idea di famiglia mi crea prurito. Dico davvero, mi viene un fastidioso rush cutaneo con annesso formicolio ogni volta che qualcuno nomina concetti passati di moda come matrimonio e figli”.  
Ecco a voi il perfetto esemplare di uomo, potete acquistarlo all’asta che si terrà presso il salone sul retro del kebabbaro giù all’angolo, quello che si trova tra il falegname che non la smette di ripetere di essere Geppetto e va alla continua ricerca di suo figlio che pare sia scappato con la fata turchina e il negozio di bare a prezzi stracciati della nonna di Titti. Ovviamente la base d’asta parte da 0,99 centesimi. Affrettatevi, l’offerta è limitata! 
Lui che “non è lo stress, è la mancanza di adrenalina che deprime il corpo e la mente”.Non dirlo a me! Non hai idea dell’apporto di adrenalina che arriva al mio cervello quando me ne sto sul divano col mio bel pigiamone, sotto la coperta di pile e devo fare lo sforzo di alzarmi per andare a prendere il telecomando e poter cambiare canale. Lo ammetto, tanta è l’epinefrina che le mie cellule cromaffini sintetizzano che preferisco non alimentare ulteriori picchi di adrenalina, così mi capita di vedere in loop televendite di oggetti necessariamente inutili che, in qualche maniera, hanno la capacità di influire non poco sul mio già esiguo conto in banca!

Ma torniamo al romanzo. 
Stavamo introducendo la figura di Edoardo prima del mio piccolo sfogo. All’inizio l’ostilità nei suoi confronti da parte di Elena (ma anche da parte mia se non lo avessi esplicitato a sufficienza) è evidente con tutti quei “mai porre limiti alle mie capacità” intervallati dai “sarà cera nelle mie mani” che provocherebbero l’astio di chiunque. Sembra che ogni suo gesto dica "eccomi qui, miei cari sudditi. Veneratemi. Me lo merito".
Con il trascorrere delle pagine, però, la situazione inizia pian piano a migliorare e noi tutti riusciamo a vedere oltre la sua pungente superficie, molto poco oltre sia chiaro, ma meglio di niente!

Vorrei davvero svelare di più ma proprio non me la sento di compromettere le vendite con i miei sproloqui, ragion per cui, dopo aver introdotto i protagonisti, facciamo ora una piccolissima (lo giuro) panoramica sui personaggi secondari che sono stati sicuramente fondamentali per affinare il microcosmo creato dall'autrice.

In pole position segnalo l’avvocato Viola Brunello altrimenti detta “Cerbero”. Personaggio singolare il cui secondo hobby preferito è “sgonfiare ego ipertrofici maschili”, a questo punto non voglio di certo sapere quale sia il primo. Al secondo posto troviamo Federica, amica di Elena, probabilmente l’unica donna al mondo del tutto “indifferente allo charme” di Edoardo. Scendendo di un gradino, a pari merito, ci sono i due amici del protagonista: Ludovico “un omone, e quando si muove su quella sedia le assi di legno del pavimento antico non possono fare a meno di scricchiolare, manifestando tutto il loro malcontento” e Lorenzo “uni dei pochi uomini che conosco che in effetti riesce a portare simili modelli senza risultare del tutto ridicolo”. Se sentite l’urgenza di conoscere i modelli cui si riferisce temo dovrete leggere il romanzo! Troviamo poi la signora Fumagalli che "non ha alcuna intenzione né di morire né di smettere di guidare" nonostante abbia più di ottant'anni e Stefano, o Carlo va bene ugualmente non si offende, lo "stagista occhialuto" di Edoardo.
Dulcis in fundo non vorrei in alcun modo dimenticare la Maserati “con il suo maestoso motore V8 Ferrari da 4,7 litri”. Per carità! Abominio!

I personaggi sono interessanti, realistici, a volte controversi ma di sostanza e ricchi di sfumature. Le loro reazioni conducono la trama, la tessono, la modellano e ne consentono l’andamento e la risoluzione. Più che personaggi di un libro sembrano persone: Elena potrebbe essere una mia amica d’infanzia anche se, pensandoci bene, non ho amiche ereditiere, però ho un’amica avvocato e, anche lei, come Viola Brunello, odia gli uomini, solo che “sgonfiare ego ipertrofici maschili” è il suo primo hobby preferito, il secondo credo sia ucciderli lentamente dopo aver sgonfiato tutto!

I dialoghi sono ben articolati, spesso esplicativi, impostati secondo uno schema di alternanza. Si intervallano i punti di vista dei protagonisti, cosa che personalmente adoro: la rotazione della prospettiva secondo me permette ai lettori (perlomeno a me) di comprendere meglio le scelte e le conseguenti azioni dei personaggi.

Sullo sfondo una Milano (a volte da cartolina) con le sue strade, i palazzi, il Duomo, Piazza Cavour, i Giardini di via Palestro, i Giardini di Villa Belgiojoso Bonaparte, che rende i personaggi concreti e la storia molto realistica.

L’universo maschile e quello femminile ben distinti nella prima parte del romanzo, ad un certo punto tendono a congiungersi, ad aprirsi l’uno all’altro grazie alle scelte e alle azioni dei personaggi. L’autrice fa seriamente un passo avanti rispetto ad una società patriarcale come la nostra, cerca di controbilanciare i due mondi che appaiono spesso contrapposti e invece sono più simili di quanto si osi ammettere.

Una storia fatta di personaggi estrosi e spesso cinici: lui pensa che “nessuno va oltre il mero sfruttamento. Nemmeno quelli che fanno proclami di amore eterno. Si sfruttano reciprocamente. Fine”, lei che dice “potrei fare follie per un uomo davvero intelligente”, un impero allo sbando, un mondo fatto di finanza, investimenti, ma anche di aerial yoga e meditazione in cui l’autrice ha trovato anche il tempo di istruirci sul fatto che “la solitudine peggiore non sia quella senza qualcuno accanto, ma all’interno di una relazione sbagliata”. Mai frase fu più giusta!

Chi di voi ha letto questo romanzo? Cosa ne pensate?



CONSIGLI SPARSI

Per questo romanzo la scelta non poteva che ricadere sul tè nero se non altro perché richiama alla mente (almeno alla mia di mente) deal finanziari e investimenti ed evoca i completi scuri dei gloden boy della finanza. In realtà il tè nero è detto anche rosso in virtù del colore che assume dopo l'infusione. Adoro questa dicotomia di colori che mi fa pensare ai due mondi descritti nel romanzo, quello maschile e quello femminile.
Ma passiamo ai benefici di questa bevanda. In primis, e questo è il motivo principe della mia scelta, non ha calorie, nemmeno una: niente, zero, nothing, rien, nichts, nisba! In secondo luogo migliora la distribuzione del grasso corporeo, che non fa mai male (mi pare giusto precisare che tale smistamento di adipe avviene solo in assenza di quantitativi eccessivi di zucchero).

Se volete saperne di più vi consiglio di cliccare sul link qui sotto:
https://www.facebook.com/Vogliorosenelmiogiardino/
Si tratta di una pagina Facebook che si chiama "Voglio rose nel mio giardino"dove potete trovare ricette di cucina, poesie, tisane, piante, fiori, frutti, nomi, cose, città!!!! Tutto legato alla natura! Vi consiglio di dare uno sguardo. Io ho appena trovato una ricetta che devo assolutamente provare!!!








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