Recensione "Discronia: L'uomo giusto al momento sbagliato o l'uomo sbagliato al momento giusto?" di Milena Zucchetti.
Libro: Discronia: L'uomo giusto al momento sbagliato o l'uomo sbagliato al momento giusto?
Autore: Milena Zucchetti
Editore: Barbara Di Fiore Editore
Collana: Grandi Emozioni
Copertina flessibile: 263 pagine
Stampa: 19/10/2019
Dove acquistarlo:
Amazon
Libreria Universitaria
Mondadori Store
Voi avete letto questo romanzo? Cosa ne pensate?
Libro: Discronia: L'uomo giusto al momento sbagliato o l'uomo sbagliato al momento giusto?
Autore: Milena Zucchetti
Editore: Barbara Di Fiore Editore
Collana: Grandi Emozioni
Copertina flessibile: 263 pagine
Stampa: 19/10/2019
Dove acquistarlo:
Amazon
Libreria Universitaria
Mondadori Store
Durante una delle mie innumerevoli
pause dallo studio di Storia della Lingua Latina, mentre me ne stavo sbracata
sul divano a spulciare il mio kindle in totale relax, senza preoccuparmi affatto delle norme
procedurali delle Legese XII Tabularum
e delle obligazioni della Tavola III né tantomeno del confronto tra il
significato del termine absidue in
Plauto e nella II Ecloga di Virgilio (che, per inciso, pare abbiano hanno significati
differenti, ma non mi sono spinta oltre), il summenzionato kindle ha deciso, in
totale autonomia, sia messo agli atti, di far sfilare sotto i miei occhi, tra i libri consigliati per te, un romanzo il
cui titolo mi ha incuriosita non poco, “Discronia, L'uomo giusto al momento
sbagliato o l'uomo sbagliato al momento giusto?”. Per prima cosa, avendo un’irragionevole
passione per i lemmi, ho preso la mia bella Nuova
(ormai vecchia) Enciclopedia Universale,
con la sua bellissima copertina blu notte (ebbene sì, appartengo all’esiguo
gruppo di persone che non consulta molto Wikipedia) e sono andata a leggere il
significato del titolo. In realtà avevo un’idea, ma volevo essere sicura. La
parola Discronia deriva dal greco δυσ che è un peggiorativo e denota
alterazione e χρόνος (chrónos) che significa tempo, quindi il termine indica
una contrarietà del tempo. Vi ho già detto che adoro l’etimologia delle
parole??? Ringrazio l’autrice Milena Zucchetti per avermi dato la possibilità
di sfogliare il mio vocabolario di greco che da troppo tempo prendeva polvere
nella libreria.
Per il precedente romanzo ho
evitato di scrivere le attenzioni relative a questo periodo di emergenza, per cui mi sento in dovere di riproporle, giusto per rinfrescarci la memoria. per cui le
avvertenze per questo libro riguardano le norme di sicurezza elencate dal
Ministero della Salute al fine di evitare di contagiarci tutti con il
coronavirus. Innanzitutto è “rovinosamente necessario” STARE A CASA e
rispettare le regole che vi elenco, giusto per fare un po' di ripetizione che
non fa mai male:
- evitare gli spostamenti, STIAMO A CASA;
- lavare spesso le mani con acqua e sapone o usare un gel a
base alcolica;
- non toccare occhi, naso e bocca;
- evitare strette di mano e abbracci;
- coprire la bocca e il naso con fazzoletti monouso quando
si starnutisce o tossisce, oppure usare la piega del gomito;
- evitare contatti ravvicinati mantenendo la distanza di
almeno un metro.
Ora che abbiamo fatto un ripasso generale delle
norme necessarie in questo periodo, possiamo andare avanti e parlare
del romanzo.
Innanzitutto, come sempre, ecco a voi la sinossi copiata ed incollata, giusto per avere la certezza di non svelare troppo:
Sinossi: CLARA vive in Olanda da due anni,
da quando è scappata dall'Australia in seguito alla fine della relazione con
OWEN. Un incontro fortuito o, come direbbero i greci, il Kairos - tempo
opportuno, la convince a tornare a Melbourne, per cercare di ricostruire la
storia d'amore con il suo professore/mentore. Le sue vicende amorose
seguiranno, però, percorsi alternativi a quelli che aveva immaginato, perché la
realtà è discronica, fa agitare il tempo e ne scombussola il ritmo; così
SEBASTIAN si intrufola nella vita di Clara, reclamandone l'amore e offrendole
la certezza di un sentimento concreto. La riflessione resta aperta: il Kairos
che ha spinto Clara a tornare a Melbourne voleva ricongiungerla con Owen o
farle incontrare Sebastian? L'amore esiste in quanto tale o è solo un
sentimento declinato dagli eventi?
Lei è Clara Grover, “fisico asciutto
e ben proporzionato. Il seno piccolo, alto e sodo, il viso dai lineamenti
vagamente slavi e le labbra carnose rosa intenso, la rendevano molto attraente
agli uomini”. Vive ad Amsterdam dove lavora nell’ufficio pubblicazioni dell’Istituto
di Storia Sociale. Ha fatto un Master con tesi sull’immigrazione in Australia
nel diciannovesimo secolo. Io non so nemmeno con certezza in che epoca siamo!
Ci viene
presentata mentre scrive una email al suo ex fidanzato barra professore a causa
del quale è letteralmente fuggita dall’Australia. Ora devo proprio fare un
piccolo appunto: la scelta del romanzo è dovuta anche all’ambientazione, l’Australia.
Personalmente non ci sono mai stata, ma mio cognato vive ad Adelaide e mia
sorella ha trascorso un mese visitando le città del continente; quando è tornata
mi ha descritto lo stupendo paesaggio australiano, la capitale, i centri e
volevo verificare quanto ci fosse di vero perché spesso tende ad esagerare.
Ma torniamo alla nostra protagonista che torna a
Melbourne pensando di ritrovare tutto esattamente come lo aveva lasciato, ma,
per sfortuna (o fortuna!) ci sono stati molti cambiamenti. Purtroppo non posso
svelarvi altro altrimenti non verrete assalite dallo stesso shock che ha
investito me e non mi sembra giusto
sottrarvi una sensazione così peculiare solo per egoismo. Prego!
Clara è una di quelle
persone che fugge continuamente, ma c'è un motivo alla base: ”per Clara era la via più efficace che conosceva.
Scappare, per lei, non voleva dire solo non affrontare un problema ma anche
donarsi speranza”.
Ci viene presentata in una situazione di completo assoggettamento all’ex fidanzato Owen e sinceramente, in un primo momento, non se
ne capisce il motivo. Devo essere sincera, sono stata tentata di chiudere il libro perché avevo l’impressione
che la protagonista non avesse carattere, ma ho deciso di continuare e, man mano
che la storia si dispiegava e i segreti venivano svelati, ho afferrato il motivo
del suo comportamento che, in tutta onestà, non mi sento di condannare,
probabilmente mi sarei comportata allo stesso modo se mi fossi trovata nella
sua situazione. La profondità di questo personaggio non si comprende a primo
impatto, per questo vi consiglio di leggere il romanzo, perché è un viaggio
alla scoperta di sentimenti, percezioni, emozioni e psicologia molto raro per
un libro.
Vi lascio la descrizione che Clara fa di se
stessa perché è di una sincerità disarmante: “Sono gelosa anche dell’aria che
respiri. Ti starò addosso e magari ti creerò problemi col tuo lavoro. Sono
isterica e non so ancora cosa voglio fare della mia vita” sembra mia cugina. Un
po' di anni fa mi chiamò disperata, isterica, nevrotica e mi disse che il suo
fidanzato di allora non rispondeva al cellulare. Io, da buona cugina maggiore,
andai a casa sua, la trovai seduta sul divano con un barattolo di cioccolata
con le nocciole, che nella sua mente è più salutare della Nutella e, per farla
breve, mi disse che da un’ora stava provando a chiamare il fidanzato e lui non
rispondeva. Io ovviamente cercavo di calmarla e rassicurarla. Sapete quante
volte lo aveva chiamato? Cinquantadue. Lo ricordo come fosse accaduto ieri. Cinquantadue
telefonate. Nemmeno io avrei risposto al posto suo!
Passiamo al Lui della situazione:
Sebastian Liu :“capelli perfettamente pettinati, corti ma non rasati…..Con un
viso rettangolare, zigomi pronunciati e labbra piene che disegnavano un cuore
perfetto”. Gestisce un locale, il Loolapalosa, “era a metà tra un dandy dell’ottocento
e un timido studente: un momento sembrava un bello senz’anima e subito dopo si
scopriva che leggeva Dostoevskij". Ho amato questo personaggio, un vero signore,
sembra relmente un uomo d’altri tempi, bello, simpatico, intelligente, colto. Ha
proprio tutto! Lo voglio! Dove posso trovarne uno uguale?
L’altro: Owen Dalton, vive a
Melbourne, è un professore ed ha pubblicato un libro “Geoffrey Blainey, studi
di storia sociale”. Per chi non lo sapesse Geoffrey Blainey è uno storico, un
accademico e un filantropo, noto per aver scritto testi sulla storia economica
e sociale dell’Australia. Owen è l’ex fidanzato di Clara. Ve lo descrivo: “aveva
mantenuto negli anni un fisico asciutto e tonico e una folta capigliatura, i
capelli castani, mossi e sempre un po' spettinati a coprire la fronte alta, gli
occhi freddi come il ghiaccio, capaci però di scaldare con uno sguardo anche la
più rigida delle donne”. “Risultava ora premuroso ora sprezzante, a seconda
dello stato d’animo”. All’inizio ammetto di averlo odiato: troppo presuntuoso,
troppo saccente e anche un po' stronzo. Poi c’è stato un risvolto nella storia
ed il mio odio è diminuito, ma lo ammetto non è andato via del tutto, verso la
fine, ahimè, è tornato prepotentemente. Owen è un personaggio bizzarro, che
suscita emozioni dissimili a seconda del contesto e, per questo, secondo me è decisamente affascinante. Riesce a farsi detestare, poi a farsi prediligere, riesce a
suscitare disprezzo e, poco dopo, compatimento. Insomma un turbinio di emozioni
attraversano il lettore, quantomeno me, quando si tratta di lui.
Il primo incontro tra Clara e
Sebastian avviene al supermercato, lei è poco presentabile, ma pare che lui non
ci faccia caso. Si ritrovano nel locale che Sebastian gestisce e Clara riceve
una corte spietata ma purtroppo non pare essere il momento giusto per loro. Il
terzo incontro avviene a cena in un ristorante giapponese. Sushi. Io adoro il
sushi!!! La nostra protagonista non riesce a rilassarsi e per di più “la sua
reticenza e il suo pudore avevano un dannato potere di seduzione su Sebastian”. Ora io sono davvero molto tentata di raccontarvi cosa accade, ma proprio non posso, questo è un romanzo tutto da scoprire!
Clara si trova tra due fuochi. Prova qualcosa di sconvolgente per Owen ma non
si fida di lui. Sebastian in qualche modo riesce a farle battere il cuore. Si
ritrova in un “ondivago sentimento d’insicurezza” e questo suscita in lei un
senso di colpa difficile da ignorare o controbilanciare: “il meccanismo
della colpa era innescato, ed era un meccanismo classico dei rapporti a tre,
dove l’altra giustificava l’oggetto del desiderio mascherando le sue mancanze
con immaginarie colpe proprie”.
Passiamo ai personaggi secondari:
Johanna, la migliore amica di Clara “non poteva essere
definita semplicemente bella. I colori erano la sua cifra. Aveva lunghi capelli
fini, color biondo veneziano……Aveva la giusta dose di leggerezza per poter
godere delle cose della vita, senza rimpianti e rimorsi”;
Julian, migliore amico di Sebastian, espansivo, cordiale e
pure un gran figo;
Daniel, spasimante di Clara, è uno psicologo da quattro soldi
mancato. Ve lo dico subito, lui non ci piace!;
Dulcis in fundo troviamo i genitori di Clara che
personalmente ho disprezzato, ma non vi dico altro.
I personaggi sono perfettamente
delineati, ognuno di loro sembra rappresentare un topos: c’è chi non riesce a dimenticare un amore, chi non è in
grado di perdonare, chi non riesce a prendere coscienza della sua femminilità.
Risultano perfettamente coerenti con la storia narrata e rappresentano le
sfaccettature della psiche e dell’animo umano. In questo, a mio modesto parere,
sta la bravura dell’autrice, nella capacità di tratteggiare personalità
complesse, rapporti di dipendenza affettiva, scontri e soprattutto
l’evoluzione di questi, parallelamente delinea la crescita emotiva e psicologica dei personaggi,
cosa assolutamente non facile.
La storia si dispiega in una
Sydney colorata, piena di luci tra il Center Point Tower, William Street, l’Opera
House, l’Harbour Bridge ed ovviamente il Loolapalosa, in un mondo ricco di
cultura e letteratura che trova i suoi collanti in Tolstoj e Dostoevskij.
CONSIGLI SPARSI
Oggi il mio consiglio è la tisana al
rosmarino. Personalmente ho una strana passione per questa pianta, potrei stare
tutto il giorno a sentirne il profumo. Innanzitutto vediamo come si prepara.
Abbiamo bisogno di pochissimi ingredienti: 1
cucchiaio di rosmarino essiccato, sia foglie sia steli sia rami, 1 tazza di
acqua e 1 cucchiaino di miele che, in realtà è facoltativo, ma io ce lo metto!
Portiamo l'acqua ad ebollizione e versiamo il rosmarino, coprendo subito il bollitore per
evitare la dispersione degli oli essenziali. Teniamo in infusione per 7-9
minuti, dopo di che filtriamo e dolcifichiamo. Il rosmarino è un ottimo rimedio naturale contro la digestione lenta (io ce l'ho!), aiuta in caso di pasto abbondante (ho anche questo!) e libera dalle tossine in eccesso (queste ce le ho di sicuro!), inoltre possiede proprietà antistress (anche questo non mi manca affatto!), quindi credo che in questo periodo così particolare della nostra vita qualche tazza di tisana al rosmarino non può far altro che aiutare a ritrovare un pò di serenità e tranquillità.
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