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Recensione "Il principe delle Ombre" di Francesca Persico

Libro: Il Principe delle ombre

Autore: Francesca Persico

Editore: Edizioni Dialoghi

Copertina flessibile: 296 pagine

Stampa: Ristampa 29/02/2020

Dove trovarlo:







Qualche giorno fa stavo cercando, lo giuro, di studiare Storia della Lingua Latina, con scarsissimi risultati purtroppo, ma qualcosa ha attirato la mia attenzione. Io davvero non volevo abbandonare la stabilità della pronuncia urbana contro la rusticitas e la peregrinatis, sia messo agli atti, ma proprio non ho potuto sottrarmi alla rilettura di un romanzo che avevo già abbondantemente indagato nel 2017. Lo so, sono svitata, ma non riuscivo proprio a ricordare il nome della sorella di Martino. Vi è mai capitato di avere la risposta di una domanda sulla punta della lingua e di non riuscire proprio a ricordarla per quanti sforzi facciate? Beh è quello che è capitato a me. Non potevo concentrarmi quindi ho ripreso il romanzo. La mia intenzione preventiva era quella di trovare solo il personaggio in questione, ma è accaduto che leggendo, mi sono sentita inviluppata nella storia e non sono riuscita a fermarmi. Di nuovo! Ragion per cui ecco a voi la recensione di questo notevolissimo fantasy.

Lo ammetto, il libro in questione è un po' diverso dalle commedie romantiche che in genere leggo e recensisco, ma devo essere sincera, l’ho amato particolarmente per diversi motivi che, ovviamente vado ad elencarvi. Prego! Innanzitutto è scritto molto bene, senza inesattezze, senza scempiaggini e senza sviste degne di nota. Come sapete ho seri problemi con errori grammaticali e non, quindi al mio occhio balzano immediatamente gli sbagli, la maggior parte delle volte sorvolo perché capita a tutti di scrivere un’inesattezza, ma spesso gli errori sono da penna rossa e non posso fare a meno di parlarne.

Numero due, i personaggi sono perfettamente tracciati, delineati molto bene, tutti descritti alla perfezione e tutti necessari alla storia. Confesso che a volte, mentre leggevo, avevo l’impressione di averli accanto, c’è mancato poco che mi mettessi a parlare con Pig e Cassie. Sono pazza? Forse, o forse la scrittrice è molto brava nel suo lavoro. 

Numero tre, i dialoghi sono fantastici, spassosi, divertenti, a tratti esilaranti, cosa assolutamente non facile da tracciare in un libro come questo. Vi faccio un paio di esempi:
la scena si svolge a casa di Cassi che ha chiesto a Rio di aiutarla ad accendere il fuoco. Mentre il ragazzo è intento a strofinare rami lignei mettendo in bella mostra i muscoli tonici, perfettamente ricoperti di olio d’oliva luccicante……… scherzo, mentre lui accende il fuoco come una qualsiasi persona normale, lei se ne sta sul divano a mangiare.

“Non dovresti ingozzarti con quella roba” disse e le sue spalle si scossero in una risatina.
“Senti Big Jim, falla tu la dieta di tonno al naturale e pollo bollito. A me piace mangiare, capito? E poi non si è mai lamentato nessuno del mio fisico”.
Rio sollevò un sopracciglio scettico. “Davvero?”

Esempio numero due: questo dialogo si svolge durante una cena a casa di Rio, cena a cui sono presenti tutti. Mentre gli altri mangiano “ogni ben di Dio”, la nostra povera protagonista si ritrova davanti un piatto ricolmo di insalata:
“Stai scherzando?” Mi hai preso per una pecora?” Era chiaro che fosse stato Rio a giocarmi quel tiro.
“Dobbiamo buttare giù un po' di ciccia prima di passare alle cose serie” mi disse e si infilò in bocca una patata.

Scordiamoci vampiri idioti, lupi mannari rozzi, angeli caduti di testa e principi ebeti, in questo romanzo abbiamo a che fare con le incarnazioni dei sette vizi capitali e delle quattro virtù cardinali. Adoro i riferimenti teologici ed esoterici! Per chi non ricordasse le lezioni di catechismo ve li elenco. I sette vizi capitali sono: Superbia, Invidia, Ira, Accidia, Avarizia, Gola e Lussuria; le Virtù invece sono: Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza. Bene ora che abbiamo rispolverato la catechesi possiamo andare avanti.

L'autrice è la talentuosa Francesca Persico e "Il Principe delle ombre" è il suo romanzo d'esordio. Potete trovarla qui.

Le avvertenze di questo romanzo, come per il precedente, riguardano le norme di sicurezza elencate dal Ministero della Salute al fine di evitare di contagiarci tutti con il coronavirus. Innanzitutto è “rovinosamente necessario” STARE A CASA e rispettare le regole che vi elenco, giusto per fare un po' di ripetizione che non fa mai male:
- evitare gli spostamenti, STIAMO A CASA;
- lavare spesso le mani con acqua e sapone o usare un gel a base alcolica;
- non toccare occhi, naso e bocca;
- evitare strette di mano e abbracci;
- coprire la bocca e il naso con fazzoletti monouso quando si starnutisce o tossisce, oppure usare la piega del gomito;
- evitare contatti ravvicinati mantenendo la distanza di almeno un metro.

Queste sono le mie avvertenze per la recensione.

Ovviamente ecco a voi la sinossi del romanzo copiata e incollata direttamente dal libro:

Sinossi: Cassandra è una diciassettenne in fuga. Dopo essere stata rapita dall'ex fidanzato Andrea, cerca riparo e protezione in un piccolo paese, a casa della zia, isolata dal resto della famiglia e dai suoi amici. È proprio mentre si sta rassegnando a una vita lontana dai propri affetti, che fa la conoscenza di Rio, sempre sulle sue, sempre arrabbiato, terribilmente affascinante. Senza neanche poterlo immaginare, la giovane Cassie si ritroverà al centro di una battaglia antica come il mondo, tra due forze contrapposte in contesa per quanto di più prezioso esiste: l'anima degli uomini.
Dopo la sinossi la prima cosa da fare è una panoramica sui personaggi perché il microcosmo-macrocosmo creato dall’autrice esige la conoscenza dei personaggi altrimenti non si afferrano le dinamiche della storia.

Lei: Cassandra De Angelis, per gli amici “Cassie”, una ragazza più o meno comune, ci viene presentata in quella che “doveva essere la mia casa. Non l’intera villetta, piena di polvere e ricordi che nemmeno mi appartenevano, soltanto la cantina, la stanzetta che odorava di vernice”. A prima vista potrebbe sembrare che i suoi capelli abbiano “il colore dell’oro” e i suoi occhi “lo stesso colore dell’acquamarina”, ma non è proprio così, pare invece che i suoi capelli siano “di uno scialbo biondo” e gli occhi” di un azzurro pallido” “non somigliavano affatto all’acquamarina”. Io la descriverei come una ragazza molto forte, per alcuni invece è semplicemente “irragionevole”, ma dipende dai punti di vista! È andata a vivere con la zia “in un paesino di provincia, abbracciato dalle montagne e abitato appena da duemila anime”. Anche io abito in un paesino di provincia abbracciato dalle montagne, vabbè sono colline, vale lo stesso, ma nel mio paese a duemila anime non ci arriviamo! Cassandra tende ad avere sempre l’ultima parola, come mia sorella che ha ritenuto opportuno organizzare la cena di Pasqua visto che non si può uscire perché “a Pasqua la cena l’abbiamo sempre fatta”, no Ale quello è il Natale!!! Poiché l’ultima parola è sempre sua, la cena si farà. No tranquilla i miei fianchi e le mie cosce non stanno chiedendo pietà in aramaico antico per tutto l’adipe che si è aggrovigliato a loro!!! Ma basta parlare della mia ciccia, torniamo a Cassie (ormai siamo diventate amiche quindi sono autorizzata a chiamarla così), vi do un’informazione che non ha fini recensivi, ma è qualcosa che mi ha fatto sentire molto vicina al personaggio, adora Dante e la “Divina Commedia” a tal punto che, durante un compito in classe, sceglie la trama riguardante il girone dei Lussuriosi, Paolo e Francesca, per chi non fosse a conoscenza dei personaggi che il poeta incontra. Adoro!!! Mi dispiace per la digressione ma proprio non potevo esimermi dallo specificare questa cosa, io ci ho scritto un libro sulla “Divina Commedia”!!!
Ma Andiamo avanti “sono invidiosa a volte, superba quando mi ritengo migliore di qualcun altro, dannatamente pigra praticamente sempre, iraconda per la maggior parte del tempo e schifosamente golosa e……lussuriosa quando serve”, forse lussuriosa non tanto, anzi “Lussuriosa un corno”. Tranquilla Cassie sei in ottima compagnia!

Passiamo al nostro protagonista: Rio, detto anche “decerebrato “ o “big Jim”, “muscoli, muscoli e nient’altro che muscoli, di quelli donati per pura concessione di madre natura. Trasudava potenza a ogni movimento” Lei ne è indignata “ero indignata da tanta avvenenza in un unico essere umano. Ho sempre pensato che vi sia un senso di profonda ingiustizia in come la natura ripartisce i suoi doni. A chi tutto e a chi niente”. Concordo pienamente. Perché a Megan Fox è stato elargito quel fisico e a me no? Non mi sembra giusto!
Ma torniamo a Rio ha una predilezione per i vizi capitali, accusa cassie di essere costantemente colpita da ira e gola. Solo? Dovresti vedere i vizi capitali che colpiscono me!!! Il nostro “big Jim” è anche un musicista, suona infatti il violino ed un abile combattente. Ultimo, ma non di certo per importanza, odora di zucchero. Gnam! È ”vanitoso, scorretto, possessivo” “vendicativo”. Un bel tipetto insomma!

Personaggi secondari:
Andrea, ex fidanzato di Cassandra: ”Lo conoscevo da tutta la vita e mi piacerebbe poter dire che, ai miei, occhi , era un estraneo, che quello non era il ragazzo di cui mi ero innamorata tanto tempo fa, ma direi una bugia”. Precisiamo il ragazzo avrebbe bisogno di aiuto tra “follia”, “ossessione patologica” e “smania di possesso”. Chissà se posso dargli il numero del mio psicologo? Giuro che è davvero bravo, il problema, nel mio caso, non è lui, sono io!

Zia Betta, sorella del padre di Cassie, infermiera e con il frigo “costantemente pieno di schifezze”. Zia betta mi piace e anche le schifezze!

La preside, la inserisco perché il suo modo di vestire è fenomenale “una donna bassa, di corporatura robusta, stringata in un completo marrone tanto stretto da soffrirle addosso. E aveva pensato bene di indossare, sotto la giacca, una camicia giallo ocra, il peggiore degli abbinamenti possibili. Le scarpe, un paio di decolletè dalla punta rotonda da cui strabordavano i piedi grassocci, urlavano pietà….Al collo, taurino e corto, si era ficcata un foulard rosso- giusto per dare un po' di colore- abbinato a un paio di orecchini enormi”

Ed ecco a voi la caterva di fratelli (non biologici) di Rio:

Lussie che, a quanto pare, istintivamente, è un nome “da cane”. È “Bella da mozzare il fiato. Fili d’ebano per capelli, bocca carnosa e un paio di occhi scuri in cui mi sarei persa anche io, nonostante non avessi mai provato attrazione per una donna in vita ma”, questa la descrizione, oltremodo sincera, che la nostra protagonista elargisce.

Chris, “una specie di damerino, un lord biondo, occhi chiarissimi e un volto quasi effeminato”. Sembra  “un diamante in mezzo ad un mucchietto di sassi”.

Mo, “magro da far spavento, gli occhi castani enormi, sgranati, pronti a schizzar via dalle orbite. Chissà perché mi fece pensare alla fame, a uno che non mangiava da secoli”.

Vivi: una tizia dinoccolata che infonde tristezza e che ricorda la “terrificante bambina” di The Ring. Non so se avete visto il film. Io l’ho visto e, devo ammettere, che per molto tempo ho avuto il terrore di rispondere al telefono, mi aspettavo che da un momento all’altra venisse fuori la frase “Sette Giorni” dalla cornetta. Inquietante.

Proseguiamo con i nostri personaggi: Anastasia, detta Pig, diciamo che è un po' in carne ed è pure indolente, anzi vi dirò di più “la sua indolenza era qualcosa di esasperante”.

Viola, sorella biologica di Rio “l’equivalente femminile di Rio. Alto, fisico tonico e un paio d’occhi che sembravano voler incendiare il mondo intero”.

Ava, “era una bomba. Somigliava a un gatto”. Lei la odiamo, ve lo dico subito!

Martino, il padre adottivo di Rio e dei suoi fratelli, un tipo zen. Vi lascio meditare su una delle sue perle di saggezza: ”l’acqua scava la pietra”,“ma perché ciò avvenga ci vuole tempo, pazienza ed equilibro”.

Andando avanti troviamo Aniel, capelli lunghi e “occhi color zaffiro. I suoi lineamenti erano morbidi e delicati” e Adriel, dai tratti decisi.

Stefano, compagno di banco e amico di Cassie, capitano della squadra di basket.

Gioia “di nome e di fatto, rideva sempre. Era una simpatica moretta con le mie stesse ambizioni per il futuro, anche lei voleva scrivere”. Sono anche le mie ambizioni e dal momento che, nella mia mente, ho diciannove anni a giorni alterni, oggi penso che da grande voglio fare la scrittrice. Vi informo che la “simpatica moretta” non è poi così simpatica!

Il primo incontro tra Cassie e Rio, anzi no il primo scontro, avviene a scuola; in pratica lei gli va a finire addosso e, non contenta, rincara la dose: “A quanto pare i luoghi comuni hanno sempre un fondo di verità! Si dice che a suon di preoccuparsi del fisico, ci si scordi di alimentare il cervello”, tutto solo perché lui è parso molto irritato perché cassie ha avuto l’ardire di urtare il suo sensibilissimo bicipite. Io. La. Amo.
Il secondo incontro avviene durante una delle passeggiate mattutine di lei. Potrebbe nascere una nuova litigata, ma pare la famiglia abbia dato a Cassie “una educazione piuttosto rigida sull’uso delle parolacce. Tuttavia, nella mia testa avevo la libertà di dire qualsiasi cosa”. O forse no!
A primo impatto pare che Rio non sopporti Cassie e le cose si mettono male quando la nostra povera protagonista deve fare una ricerca con Anastasia, alias Pig, e deve farla a casa della ragazza perché “Pig non può venire da te”, “Se vuoi fare la tesina, sarai tu a dover venire da noi, altrimenti rassegnati al brutto voto”. Ora io vorrei davvero descrivervi la casa in cui vivono ma vi lascerò il piacere di scoprirla perché davvero merita di essere svelata poco a poco.
Cassandra, che è parecchio curiosa, una sera sente della musica e non può fare altro che seguire la dolce melodia che porta dritta dritta da Rio. Si potrebbe pensare, a ragione, una qualche romanticheria: lui suona una musica straziante, lei ascolta quelle note con le lacrime agli occhi, l’atmosfera carica di sentimenti, i loro sguardi si incontrano e puff avviene la magia. Beh scordatevelo. Rio si arrabbia e Cassie, che non le manda certo a dire, risponde per le rime: “Ma che ho fatto? tu non sei normale. Sei uno psicopatico e anche uno stronzo”, poi la parte migliore “va all’inferno”. Delicata la ragazza! Ora immaginate di litigare con la versione nera di Thor, Immaginate i suoi muscoli guizzanti, i capelli che gli ricadono sul viso, gli occhi scuri come la pece, voi gli dite di andare all’inferno e lui che fa? Vi bacia, per zittirvi sia chiaro, ma intanto vi ha baciate. Perché a me queste cose non succedono?  Forse perché non conosco un Thor dallo sguardo magnetico e dai muscoli di marmo! Che tristezza!
Quindi sappiamo che c’è stato un bacio, ma non facciamo illusioni, Rio rende cristallina la sua posizione nei confronti della protagonista “Cassie, io non provo nessun tipo di interesse per te”. Stronzo. Lo posso scrivere? Vabbé ormai l’ho scritto.

La situazione precipita: a causa di una pericolosa complicazione che non vi svelo, Cassie è costretta a stare a casa di Rio. Ora io non posso proprio esimermi dal descrivervi la stanza in cui viene sistemata, quella di Pig dove tutto è rosa, mobili, tende, pareti, pavimento “da far sanguinare gli occhi”. Ti sono vicina, io odio il rosa!

Da qui sarà un turbinio di emozioni e colpi di scena.

Beh vi ho lasciate piene di dubbi, ne sono consapevole. Le lacune da colmare sono moltissime per cui è necessario leggere il romanzo perché io ho giurato che non avrei svelato altro. So già che, se dovessi spifferare qualcosa in più mi ritroverei, ancora una volta sul divano, sotto le coperte di pile a mangiare biscotti e nutella, magari con una spruzzatina di zucchero a velo e una cioccolata calda, avvilita oltre misura per aver fatto perdere royalty all’autrice.

Vi informo che, di questo appassionante romanzo, è stato da poco pubblicato il sequel. Credetemi, una volta finito “Il principe delle ombre”, non potrete fare a meno di acquistare “La Traccia del demone”. Poiché  sono una persona a tratti lungimirante vi lascio il link per l’acquisto del secondo volume qui.

CONSIGLI SPARSI
Ed eccoci arrivati al momento dedicato ai consigli sparsi. La bevanda di oggi è una tisana con menta e carciofo. L’ho scelta perché ha un effetto sgonfiante e, con tutto quello che sto ingurgitando in questi giorni di nullafacenza, credo sia particolarmente adatta. È, inoltre, doveroso sottolineare che il carciofo è ottimo per depurare il fegato e ha un effetto positivo sul sistema cardiocircolatorio. La menta ha proprietà analgesiche e antiemetiche, in pratica combatte la nausea ed aiuta la digestione. Dopo la pizza di ieri sera, le tagliatelle al ragù ed il dolce al cioccolato trangugiati oggi, per quanto mi riguarda è perfetta!
La ricetta è molto semplice e potete preparare la tisana con ciò che avete in casa: come base utilizzate una bustina di Tè classico, aggiungete all’infuso una manciata di foglioline di menta e 5/6 foglie di carciofo essiccate. Dopo 6 minuti, filtrate il tutto, versatelo in una tazza et voilà, la nostra tisana sgonfiante è pronta.





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